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Viviano: «Serve non prendere gol. Rigore Sassuolo? Assurdo, non è il momento per egoismi»

Le parole dell’ex portiere viola Emiliano Viviano sul momento della Fiorentina

Parla così a Radio Bruno l’ex calciatore della Fiorentina Emiliano Viviano : «Martinelli ? Non credo non giochi perché c’è mancanza di fiducia in lui. Direi, però, che il momento generale è di quelli in cui c’è poca tranquillità, per cui è abbastanza logico che giochi De Gea e non Martinelli. In momenti come questo non starei a guardare valori e qualità. Deve giocare chi sta meglio e dimostra più carattere. Non si può neanche fare ragionamenti in prospettiva, conta solamente l’oggi».

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SALVEZZA.  «Continuo a credere che possa arrivare la salvezza di questa Fiorentina. L’importante è che questi giocatori siano consapevoli del momento, perché poi si fa presto a dire che ci sono i valori, le qualità, che siamo meglio degli altri sì… Poi però ho visto tante cose che non mi fanno stare tranquillo. Tipo il rigore col Sassuolo. In questo momento di stagione, in questa situazione di classifica, io darei un dito di una mano pur di fare il bene della squadra. Invece vedo troppi egoismi e personalismi. Questo non è il momento di pensare a se stessi. Gud ha capito che Mandragora se la sentiva, ha fatto la scelta giusta lasciandoglielo tirare. Kean invece è rimasto lì… Vabbè, archiviamo l’episodio». 

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DIFESA A QUATTRO . «Può anche essere vero che in rosa non ci siano giocatori per cambiare. Però, quando ti devi salvare e subisci tanti gol, una soluzione la devi trovare. Adatti qualcuno, qualcosa, ma devi stravolgere qualcosa. Non prendere gol è fondamentale»

CENTROCAMPO «Rimpiango un po’ Cataldi, dava tanto equilibrio. Tuttavia non credo che lui, da solo, avrebbe cambiato chissà cosa nelle sorti della Fiorentina. Sono tante le cose che non hanno funzionato in questo inizio di stagione. Ormai, oggi, serve poco pensare a passato e futuro. Serve trovare il modo di capire come far scattare una chimica che permetta alla Fiorentina di ritrovarsi. Fagioli e Nicolussi stanno facendo tanta fatica. Mandragora, invece, mi sta piacendo per la grinta e la mentalità che ci sta mettendo in campo».

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GIOCO . «Criticavamo tanto Palladino, io stesso, ma forse è quel modo di giocare che aveva l’anno scorso la Fiorentina che può funzionare per questa squadra. A me non piace, non piaceva, ma dobbiamo trovare il modo di far rendere questa squadra in base alle caratteristiche che ci sono».

DINAMO KIEV . «Prendiamoci la prestazione, la vittoria etc. Non penserei a chi c’era di fronte, perché sì era la Dinamo Kiev, ma se giocavi con la Pro Sesto in queste ultime settimane ci avresti potuto perdere. Prendiamoci il risultato, la vittoria, che comunque mi è sembrata meritata. La Fiorentina vista col Sassuolo mi pareva la Nazionale. Partita bene, molto bene, va avanti, è bastato un piccolo errore di De Gea, hai preso gol, e la Fiorentina è scomparsa completamente. Come spesso fa la Nazionale. Non mi interessa cosa è successo con la Dinamo Kiev, però, se avessi perso anche ieri, sarebbe arrivata altra negatività. Mi ricordo con la Sampdoria, che avevamo uno squadrone, ma ci fu un momento in cui perdevamo sempre, facevamo grandi allenamenti, ritiri etc, poi si entrava in campo ed eravamo sotto 0-2. Perdere aiuta sempre a perdere. Poi, ci ritrovammo, anche grazie ai singoli, e da lì ci riprendemmo. Ecco perché è stato comunque importante aver vinto con la Dinamo Kiev. Quando non sei in fiducia, basta un episodio negativo per poi abbattersi».

COMUNICAZIONE. «Sento dire delle cose dalla Fiorentina… Ferrari, brava persona, ma come si fa a dire che c'è un bel clima e poi si vede quello che si è visto col Sassuolo? È una comunicazione imbarazzante. Le parole di Dzeko, ad esempio, potevano dare altri alibi. Kean che dice quelle cose… Anche Ranieri prima della coppa, Non si può comunicare in questo modo e poi si fa vedere tutt'altro».


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