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Poesio sul CorFio: «Paravento Conference, la Viola vince senza convincere. Col Verona serve di più»

La vecchia cara Conference, con la Dinamo Kiev la Fiorentina torna a vincere. Il nuovo modulo può essere una strada

La vecchia cara Conference. Che nelle ultime due uscite era stata un po’ traditrice, ma che ieri è tornata a rappresentare un porto sicuro, il paravento che nelle ultime tre stagioni ha più volte illuso, con il suo basso livello, su una crescita mai davvero avvenuta. E così contro una volonterosa (ma nulla più) Dinamo Kiev, i viola tornano a vincere una partita dopo quasi due mesi, scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino.

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DI PIU'. Certo, chi non avesse visto la partita non deve immaginarsi una Fiorentina molto diversa da quella che in campionato sta continuando a faticare. Lenta, con pochissime idee, in grado di farsi momentaneamente raggiungere sull’1-1, la squadra di Vanoli che pure non aveva voluto rinunciare ad alcuni «big» (De Gea, Kean, Dodò per esempio) ha vinto senza convincere del tutto, lasciando aperti tutti i dubbi e le preoccupazioni anche in vista della decisiva gara contro il Verona. Servirà di più contro i gialloblu, molto di più, per non rischiare l’ennesima figuraccia stagionale.

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TATTICA. E forse servirà pensare di riproporre quel 4-2-3-1 con cui i viola hanno chiuso e conquistato la partita. Una mossa quasi della disperazione mentre si stava prospettando uno scialbo e affatto positivo pareggio. Niente di eccezionale, ma almeno una strada diversa (quella del gioco sulle fasce e del cross al centro) per mettere gli attaccanti in condizione di segnare tanto più quando in rosa ci sono punte dal fisico imponente come Kean, Dzeko e lo stesso Piccoli

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