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Repubblica - Alla ricerca del vero Gud per uscire dalla crisi. Vanoli cambia (anche) per esaltare il suo 10

Caso processuale chiuso, prestazioni altalenanti sul campo. Servono fantasia e gol da parte di Gudmundsson

Un portiere che para, un attaccante che segna, una buona difesa e le intuizioni del numero dieci, tradizionalmente il giocatore di maggiore classe. Ci sono delle certezze nel calcio. E se De Gea, pur sbagliando qualche volta ha dimostrato il suo valore, se Kean è il primo a provarci sempre pur essendo incappato anche lui nella sfortuna, a mancare è una fase difensiva dignitosa  — pronta a subire un cambiamento di assetto dalla difesa a tre a quella a quattro contro il Sassuolo — e le giocate del fantasista, nel caso dei viola di Albert Gudmundsson. Così scrive La Repubblica.

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RENDIMENTO. Il rendimento dell’islandese in questo inizio di stagione è al di sotto delle aspettative e i numeri non certificano a pieno una difficoltà nel prendersi la squadra sulle spalle e nel trovare una collocazione tattica ben definita tra trequarti e attacco. Per Gud 16 presenze e 859 minuti giocati, con 4 gol (uno ogni 215 minuti) di cui due su rigore, più 2 assist. Dati che confrontati a quelli della scorsa stagione segnerebbero un miglioramento tangibile: un anno fa con Palladino e in un campionato condizionato anche da infortuni Gudmundsson chiuse con 33 presenze totali, 8 gol e 3 assist e 1757 minuti complessivi giocati, con una media di una rete segnata ogni 220 minuti. 

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NUOVI SISTEMI. Ma dopo quasi metà stagione, resta ancora il senso di incompiutezza tattica e una leadership tecnica mai sbocciata, con Pioli prima e Vanoli poi che non sono riusciti a riattivare quel calciatore ammirato sotto a Genova e che tra prestiti e riscatti è costato alla Fiorentina quasi 25 milioni. Gud è stato provato in estate come trequartista alle spalle della doppia punta, ha giocato con Pioli nei due dietro Kean, mentre con l’arrivo di Vanoli delle volte è stato inserito come mezzala di palleggio o anche esterno. Il nuovo assetto, con la difesa a quattro come partenza e un 4-4-2 o 4-3-2-1 come sviluppo sono pensati anche e soprattutto per recuperare l’islandese. Nel 4-4-2 Gudmundsson può giostrare o da esterno oppure come seconda punta insieme a Kean o Piccoli, mentre nel secondo sistema da trequartista puro dietro la punta. Poi, toccherà anche al calciatore, che la scorsa settimana ha visto definitivamente concluso anche il processo per cattiva condotta sessuale.

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