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Perdere aiuta (solo) a ri-perdere. Ecco perché c’è bisogno di vincere con la Dinamo

Cercasi vittoria oggi contro la Dinamo Kiev per la Fiorentina. Per una moltitudine di motivi

Nessun allenatore o giocatore, alla vigilia di una qualsiasi partita, dirà mai che scenderà in campo per (almeno) non provare a vincere. E’ il caso della Fiorentina, di Paolo Vanoli e di capitan Ranieri che, nonostante il drammatico momento che sta vivendo la squadra viola in Serie A, con l’imminente ‘finale’ di domenica col Verona, sfideranno oggi la Dinamo Kiev con l’obiettivo di provare a fare tre punti. 

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FIDUCIA. Di motivi ce ne sono diversi. Se vincere aiuta a vincere, come recita un antico proverbio, lo stesso si può dire del contrario. Fin qui la Fiorentina ha troppo spesso perso, finendo in un tunnel di paure e sconforto che ha alimentato ulteriori timori col conseguente crollo di autostima e fiducia. C’è bisogno di una scintilla, un click, un sorriso. In caso di altra e rovinosa sconfitta anche con la Dinamo Kiev, l’avvicinamento a quella che anche Vanoli ha definito ‘una finale’ come quella contro l’Hellas sarebbe ulteriormente caricato da negatività, interiori, interne ed esterne. Il sostegno non mancherà di certo, com’è accaduto anche a Reggio Emilia, ma ad un certo punto serve intravedere qualcosa. Altrimenti, quei mugugni di cui si era ‘lamentato’ Dzeko, potrebbero legittimamente ripetersi, forse in modo ancor più fragoroso. 

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LA PRIMA PER VANOLI. Paolo Vanoli è ancora fermo a 0 vittorie da quando è subentrato a Pioli. Per lui bottino misero di 2 pareggi e 3 ko. Più di qualcuno si sta chiedendo se quella scossa che avrebbe dovuto dare il cambio d’allenatore ci sia stata o meno, se possa ancora arrivare oppure se sia destinata a non arrivare mai, se la squadra sia col tecnico e lo segua in tutto e per tutto. A parole, come detto anche da Ranieri stesso, c’è fiducia e sintonia. I fatti, però, non stanno andando di pari passo. Anche nel caso del tecnico, così come nei discorsi generali, andare finalmente a casa dopo una partita con un accenno di sorriso potrebbe essere quanto mai benefico.

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SPERANZA EUROPEA. Sembra impossibile immaginarsi ad oggi una Fiorentina che possa arrivare in fondo alla Conference League, magari anche vincendola. Le difficoltà che sta incontrando anche solo ad abbandonare l’ultimissima posizione in Serie A, con ancora la prima vittoria da ottenere, non inducono all’ottimismo. Ma, se qualcuno vorrebbe scientemente già abbandonare la Conference, la stessa competizione potrebbe rappresentare un vero e proprio salvagente più avanti. Ovviamente, prima servirà ritrovare delle zone di classifica più tranquille in campionato. La priorità è tutta lì, adesso, ma più avanti chissà. 

ROTAZIONI. Chiunque, in generale, ma soprattutto in questo delicato momento, potrebbe rivelarsi pedina di svolta. Farsi trovare pronti, anche per chi fin qui ha avuto meno spazio, potrebbe dare una grossa mano alla causa della Fiorentina. Il perché è abbastanza evidente: viste le difficoltà dei ‘titolari’, ogni altro giocatore potrebbe invertire le gerarchie. E’ anche così che alcuni dei giocatori che oggi sono tra i più alti in grado di questa rosa si sono guadagnati il posto. 

CARATTERE E PERSONALITA’. Non è più il tempo per gli alibi. Sono terminati. Il messaggio è stato chiaro. Ora è il tempo di mettere sul campo personalità e carattere, sempre che ci siano e allontanare la paura con rabbia e agonismo. Ci sarebbe poi anche una questione di rispetto per chi affollerà le tribune del Franchi, dopo averlo già fatto anche a Reggio Emilia, ma questo è un altro discorso. Per il momento serve ripartire da qualcosa. E poi iniziare a farlo, rifarlo e rifarlo ancora. 


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