Difficile fare la difesa a quattro senza esterni. E se una (parziale) soluzione fosse Kouame?
L'ivoriano è tornato nella lista dei convocati per la trasferta di Bergamo. Potrebbe tornare utile nell'ottica di un cambio di modulo
«Purtroppo questa squadra non ha degli esterni, è una situazione non facile. Nel calcio di oggi gli esterni hanno un ruolo fondamentale». Parole di Paolo Vanoli, a sottolineare uno dei tanti, troppi difetti della rosa della Fiorentina. Una delle scelte rivelatesi tragicamente sbagliate dell’estate di Daniele Pradè e compagnia, quella di rinunciare in sede di mercato all’acquisto di profili in grado di presidiare le corsie esterne là davanti e di cedere i pochi rimasti in rosa (leggasi Sottil e Ikoné). Un problema non da poco per l’ex allenatore del Torino, che nell’opera di ricomposizione tattica del disastro lasciatogli in eredità da Stefano Pioli si è trovato di fronte a un bel campo minato.
CAMBIO DI MODULO COMPLICATO. La mancanza di esterni d’attacco rende tremendamente complicato quel passaggio alla difesa a quattro invocato a gran voce da molti. Questo semplicemente perché di moduli che prevedano una linea difensiva a quattro in assenza di laterali offensivi ce ne sono ben pochi. E i pochi immaginabili – il 4-3-1-2 e il 4-3-2-1 – sono ormai sostanzialmente scomparsi dal panorama calcistico ad ogni latitudine: difficile, nel calcio di oggi, privarsi di giocatori capaci di saltare l’uomo e creare superiorità numerica nell’uno contro uno. Lo dimostrano anche le recenti vicende della nostra nazionale. Certo, Vanoli potrebbe ragionare su qualche adattamento (Gudmundsson? Fazzini?). Oppure un’altra opzione in rosa ci sarebbe. Basta dare una lettura alla lista dei convocati diramata per la trasferta di Bergamo.
OPPORTUNITA’. Erano passati 301 giorni dall’ultima volta in cui Christian Kouame aveva fatto parte dei convocati viola. Era lo scorso 2 febbraio, vittoria casalinga sul Genoa per 2-1. Nel frattempo, un prestito all’Empoli e, soprattutto, la rottura del legamento crociato, che lo ha ricondotto e relegato a Firenze dal 1° luglio. Senza che nessun club, data la convalescenza dall’infortunio, manifestasse interesse sul mercato. Una permanenza forzata che, tutto d’un tratto, potrebbe trasformarsi in un’opportunità. La Fiorentina, sotto richiesta dell’ex tecnico Palladino, si è sbarazzata di tutti i suoi esterni d’attacco nello scorso mercato di gennaio, per puntare sul 3-5-2. In estate, a seguito delle dimissioni dell’attuale allenatore dell’Atalanta, è stato scelto di dare continuità alla decisione presa in inverno. Al punto di porla come condizione inderogabile nella ricerca del sostituto.
SORPRESA GIA’ UNA VOLTA. Scavando a ritroso nell’esperienza di Kouame in maglia viola, qualcuno si ricorderà di quel pomeriggio ferragostano del 2022 in cui Vincenzo Italiano lo schierò a sorpresa nell’undici titolare alla prima giornata di campionato contro la Cremonese. Reduce da una stagione in prestito all’Anderlecht, l’ivoriano aveva trascorso l’estate ai margini della rosa viola. La sua inclusione nell’undici titolare fu un vero e proprio colpo di scena agli occhi dei tifosi (sebbene il tecnico di Karlsruhe li avesse già ampiamente abituati a un’imprevedibilità frenetica nelle scelte di formazione). Il risultato, comunque, non fu per niente male. Kouame servì l’assist per il gol del vantaggio di Bonaventura e si rese protagonista di una prestazione complessivamente positiva. Un buon rendimento a cui diede seguito nei mesi e addirittura negli anni successivi, affermandosi come pedina importante nella seconda e terza stagione dell’era Italiano.
PERCHE’ NON DARGLI UNA CHANCE? Sia chiaro, non si vuole qua sostenere che Kouame possa essere la panacea di tutti i mali della Fiorentina. Anche perché, in ogni caso, di esterni d’attacco ne servirebbero due. Di sicuro, però, l’ivoriano potrebbe rivelarsi un’opzione interessante nell’ottica di un rimescolamento dello spartito tattico. L’organico, purtroppo, sembra costruito solo e soltanto per il 3-5-2 e offre a Vanoli ben poche variazioni sul tema. Perché allora non spremerlo a fondo, dando una chance a un giocatore che ha comunque dimostrato di potersi rendersi utile in contesti ben più ambiziosi per la Fiorentina? D’altronde, va ricordato che Kouame è sceso in campo dal 1’ in entrambe le due finali di Conference League disputate negli scorsi anni. Non è di certo questo il momento per fare gli schizzinosi.
ESPERIENZA E LEADERSHIP. Infine, va sottolineato un altro aspetto. Non sarà sfuggita la sua presenza nel ristretto gruppo di calciatori che, nei concitati minuti immediatamente successivi al fischio finale della partita contro l’Atalanta, si è avvicinato alle prime file del settore ospiti per confrontarsi con la tifoseria. Con lui capitan Ranieri, Mandragora, Pongracic e il capofila Dzeko. Solo Ranieri, al netto della girandola di prestiti che ha coinvolto entrambi, figura nella rosa della Fiorentina da più tempo di lui. Per di più, ha vissuto tutto lo spettro di emozioni della gestione Commisso, dalle difficoltà delle prime due stagioni fino alle tre finali di coppa. Un curriculum che gli ha permesso di guadagnare un ruolo da leader nello spogliatoio, con l’episodio di Bergamo a riprova. Un ulteriore dimostrazione di come un suo rinnovato coinvolgimento potrebbe fare comodo, non solo da un punto di vista tattico: con esperienza e leadership potrebbe dare un contributo nel sopperire, anche solo in piccola parte, a quello smarrimento mentale che attanaglia sempre di più lo spogliatoio viola.



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