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Destinazione Europa: vincere contro la Dinamo Kiev per iniettare la prima dose di fiducia a questa Fiorentina

La Fiorentina ospita la Dinamo Kiev per la quinta giornata della League Phase: al Franchi servono punti pesanti

Dopo le prime quattro uscite europee, la Fiorentina si prepara a ricevere la Dinamo Kiev al Franchi per una sfida che può indirizzare in modo significativo il girone di Conference League. Per la squadra di Paolo Vanoli si tratta di un appuntamento da non fallire: trovare la prima vittoria sulla panchina viola e mantenere saldo il percorso europeo è un obiettivo imprescindibile per provare anche la risalita in campionato.

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ORIGINI E STORIA. La Dinamo Kiev è uno dei club più iconici dell’Europa orientale. Fondata nel 1927 come formazione della locale polizia sovietica di Kiev, è diventata nel corso dei decenni un simbolo sportivo e culturale dell’Ucraina, soprattutto negli anni dell’URSS. La Dinamo è storicamente legata alla figura di Valerij Lobanovs’kyj, uno dei più grandi allenatori europei del Novecento: fu lui a costruire tra il 1973 e il 2002 la “scuola ucraina”, un calcio basato su disciplina tattica, pressing organizzato e preparazione scientifica. Le squadre guidate da Lobanovs’kyj dominarono il panorama sovietico per oltre vent’anni, lasciando un’impronta indelebile anche a livello internazionale. Infine, i colori bianco-blu e il simbolo “Д” stilizzato rappresentano una delle identità più riconoscibili del calcio dell’Est.

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I SUCCESSI. Il palmarès della Dinamo Kiev è tra i più ricchi dell’Europa orientale: 13 campionati sovietici, 17 campionati ucraini dall’indipendenza, 13 Coppe d’Ucraina, 9 Supercoppe e 2 Coppe delle Coppe UEFA (1974-1975 e 1985-1986). A livello europeo vanta inoltre una semifinale di Champions League raggiunta nel 1998-1999 con la celebre squadra di Shevchenko e Rebrov. Un curriculum che la colloca tra le società più storiche e prestigiose del continente.

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ANDAMENTO ALTALENANTE IN CAMPIONATO. In Premier League ucraina la Dinamo sta vivendo una stagione condizionata da contesto, trasferte forzate e continui spostamenti, con un rendimento al di sotto delle aspettative. Dopo le prime quindici giornate, la squadra di Kiev si colloca al sesto posto della classifica a quota 23 punti (1.53 pt/partita), ben quattro punti dietro al già conosciuto Polissya.

MOLTI BASSI NEL PERCORSO EUROPEO. Fin qui la Conference League ha mostrato una Dinamo in netta difficoltà. Nei primi quattro incontri sono arrivate tre sconfitte (contro gli inglesi del Crystal Palace, i turchi del Samsunspor ed i ciprioti dell’Omonia) ed una vittoria (contro i bosniaci dello Zrinjski), che tengono comunque la squadra in corsa per un posto al turno successivo. La trasferta di Firenze, anche per questo, assume un peso specifico importante: gli ucraini arrivano al Franchi con l’urgenza di fare punti fondamentali per continuare a sperare nella competizione.

LA ROSA. La squadra allenata da Igor Kostyuk unisce tradizione e rinnovamento: giovani di prospettiva cresciuti nel fertile vivaio del club e giocatori d’esperienza utili a dare equilibrio, il cui valore complessivo supera di poco i 79 milioni di euro. Tra i profili di rilievo spiccano il fantasista Mykola Shaparenko, centrocampista tra i più talentuosi del calcio ucraino autore di due gol e tre assist in stagione, la cui valutazione si attesta attorno a 11 milioni di euro; Taras Mykhavko, difensore centrale classe 2005 già seguito da diversi club europei, la cui valutazione supera i 6 milioni di euro; da monitorare anche il panamense classe 2000 Eduardo Guerrero, centravanti mobile e in crescita costante, già a quota sei reti stagionali.

UNA SFIDA DA PRENDERE CON LA MASSIMA SERIETÀ. Nonostante la differenza di valori tecnici tra le due rose, la Fiorentina non può permettersi cali di tensione. La Dinamo Kiev è una squadra abituata a giocare competizioni europee, con una mentalità solida e un’organizzazione tattica riconoscibile. Servirà ritmo, precisione nei ribaltamenti di fronte e attenzione nei duelli individuali. Per gli uomini di Vanoli, il match rappresenta un passaggio fondamentale per dare nuova linfa alla truppa gigliata: una vittoria non solo metterebbe la squadra in posizione favorevole nel girone, ma darebbe anche la prima necessaria dose di fiducia a un gruppo che non ha ancora trovato la propria identità sotto la nuova guida tecnica.


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