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Destinazione Europa: vincere contro il Vitória Guimarães per evitare il Chelsea

Ultimo match europeo del 2024 per la Fiorentina che, dopo la vittoria ottenuta col LASK, vola in Portogallo per i 3 punti ed evitare i blues

La sesta giornata del girone unico della competizione europea vede i viola scendere sul campo dello Estadio Dom Afonso Henriques per sfidare la formazione situata nella parte settentrionale della penisola lusitana: il Vitória Guimarães, un club polisportivo con una tradizione calcistica forgiata nei valori portoghesi.

STORIA. Con sede a Guimarães (cittadina di origine celtica appartenente al distretto di Braga), la società portoghese deve i suoi natali proprio alla città bagnata dalle acque del fiume Ave, considerata dai lusitani come il luogo dove è nata la loro nazione ed ha regnato Re Dom Afonso Henriques (primo re indipendente del Portogallo, e dal quale prende il proprio nome anche lo stadio). Fondata nel 1922 con la denominazione di Vitoria Sport Clube, viene ammessa nel campionato nazionale nella stagione 1941-1942: qui vi permane per più di dieci stagioni, fino al termine del campionato 1954-1955, quando retrocede in Liga Portugal 2. Nel 1988-1989, dopo aver anche esordito nelle competizioni europee qualche anno addietro, conquista il suo primo trofeo: la Supertaça Cândido de Oliveira (la Supercoppa portoghese). Seguono poi gli anni Novanta, dove si concentrano la maggior parte delle partecipazioni alla Coppa UEFA. Tornerà poi a vincere un trofeo solo nella stagione 2012-2013, quando ottiene il primo storico successo in Taça de Portugal (la Coppa di Portogallo).

PALMARÈS. Certamente non la squadra più titolata del Portogallo. I “conquistadores” (così definiti in virtù del richiamo al primo re indipendente), oltre ai due già citati successi nelle competizioni nazionali, non hanno vinto altro. Poche anche le soddisfazioni a livello europeo: era dalla stagione 2019-2020 che non riuscivano ad accedere alla fase finale di una competizione europea.

IDENTITÁ. Considerata la culla della nazione, non stupisce che il Vitória Guimarães sia una delle formazioni più identitarie della penisola. Dallo stemma e stadio (che richiamano entrambi re Dom Afonso), ai presidenti (sempre tutti e solo portoghesi) ed allenatori (la cui quasi totalità sono stati lusitani), fino a giungere ai giocatori (della rosa attuale, 19 calciatori su 26 sono portoghesi).

UN RENDIMENTO NON ESALTANTE. Dopo 14 giornate di campionato il Vitória Guimarães si trova al sesto posto con 22 punti (1,6 pt/partita), a 5 punti dall’ultimo posto disponibile per accedere alle prossime coppe europee (occupato dal Santa Clara). Peraltro, eccezion fatta che per la vittoria contro il Braga, in questa stagione la prossima avversaria della Fiorentina non è mai riuscita a vincere contro le formazioni che la precedono in classifica.

BENISSIMO IN EUROPA13 punti in Conference League fin qui, frutto di 1 pareggio (alla quarta giornata contro i kazaki dell’Astana) e ben 4 vittorie (contro gli sloveni del Celje, gli svedesi dello Djurgarden, i cechi del Mladà Boleslav ed all’ultima giornata contro gli svizzeri del San Gallo). Rendimento estremamente positivo che pone la formazione lusitana ad una lunghezza di vantaggio sulla Fiorentina nel girone unico di Conference. Già sicuri della qualificazione tra le migliori otto squadre del torneo, giocheranno con la testa libera il prossimo appuntamento contro i viola.

LA ROSA. Una rosa di poco superiore a quella del LASK (precedente avversario europeo della squadra gigliata), il cui valore totale di mercato supera i 47 milioni di euro. Spicca il giovane centrocampista portoghese classe ‘00 Tomás Händel, la cui valutazione si assesta intorno ai 10 milioni di euro. Da segnalare anche Bruno Gaspar, terzino destro transitato dalla Fiorentina nella stagione 2018/2019. Per lui è arrivata una rete e quattro assist in diciassette partite stagionali giocate. Un bottino niente male. 800 mila euro, invece, la sua valutazione di mercato. Quotazioni distanti da quelle dei titolari della rosa viola, ma da non sottovalutare. Infine, l’allenatore è Rui Borges, ex giocatore portoghese con una carriera non esaltante, vissuta a cavallo tra le due maggiori leghe della federazione lusitana.

Dopo la vittoria contro il LASK, occorrerà un ultimo sforzo per collocare definitivamente la formazione viola al secondo posto tra le migliori otto squadre del girone. Evitando, così, la corazzata del Chelsea fino al termine della competizione e di giocare due partite in più nel mese di febbraio.

 

 

 

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