Terza ed ultima gara casalinga europea del 2024 per la Fiorentina che, dopo la vittoria ottenuta contro il Pafos, gioca nuovamente sul rettangolo verde del Franchi
La quinta giornata del girone unico della competizione europea vede accogliere nello stadio di casa la formazione dell’Alta Austria: il LASK (Linzer Athletik-Sport-Klub), un club con una lunga tradizione calcistica risalente agli inizi del secolo scorso.
STORIA. Con sede a Pashing (ridente cittadina austriaca a soli 10 km da Linz), la società austriaca deve i suoi natali proprio alla città bagnata dal Danubio. Fondata nel 1908 con la denominazione di Linzer Sportclub, non fu ammessa al campionato nazionale fino al 1949: le restrizioni imposte dalla Federcalcio austriaca, associate all’esperienza del Terzo Reich, la videro competere fino al termine della Seconda Guerra Mondiale esclusivamente a livello regionale. Nel 1995 cambia definitamente denominazione e diviene LASK Linz. Infine, nel 2012 a causa della mancata concessione della licenza abilitante a giocare le partite della massima competizione austriaca, il LASK viene retrocesso in Regionalliga (la terza divisione austriaca). Tornerà poi in Bundesliga solo nella stagione 2017-2018.
I SUCCESSI. Certamente non la squadra più titolata d’Austria. I bianconeri (ebbene sì, nel campionato austriaco vengono chiamati proprio come la Juventus) hanno vinto solo una volta nella propria storia il campionato austriaco, che ai tempi aveva la denominazione di Staatliga. Era la stagione 1964-1965, ed in quell’anno vinsero anche la ÖFB-Cup, la coppa nazionale.
UN RENDIMENTO INCOSTANTE. Dopo 16 giornate di campionato il LASK si trova al settimo posto, nella seconda metà di classifica con 20 punti (1,3 pt/partita), a 3 punti dall’ultimo posto disponibile per accedere alla zona play-offs (occupato dal BW Linz). Peraltro, negli ultimi due turni, la prossima avversaria della Fiorentina ha patito due sconfitte contro due dirette avversarie, il Wolfsberger e l’Austria Vienna.
DIFFICOLTÀ IN EUROPA. 2 punti in Conference League fin qui, frutto di 2 pareggi (all’esordio contro gli svedesi dello Djurgarden ed alla terza giornata contro i belgi del Cercle Brugge) e 2 brutte sconfitte (alla seconda giornata contro gli sloveni dell’Olimpija Ljubljana ed all’ultima giornata contro i bosniaci del Borac Banja Luka). Rendimento estremamente negativo che pone la formazione austriaca nei bassifondi del girone unico di Conference. Servirà un mezzo miracolo nelle ultime due partite per sperare nel passaggio del turno.
LA ROSA. Una rosa non eccezionale quella del LASK, il cui valore totale di mercato supera di poco i 39 milioni di euro. Spiccano il giovane attaccante croato classe ’02 Marin Ljubicic, autore fin qui di 4 reti e 3 assist nelle 24 partite stagionali disputate, e l’esperto difensore tedesco classe 88’ Jérôme Boateng (ex, tra le altre, di Manchester City, Bayern Monaco e Salernitana): la valutazione del primo si assesta sui 6 milioni di euro, mentre il secondo si trova ormai al tramonto della sua carriera. Da segnalare anche Valon Berisha, centrocampista kosovaro classe 93′ ex del nostro campionato che ha vestito per qualche mese la maglia della Lazio nella stagione 2019/2020. Per lui sono arrivate cinque reti e sei assist in ventitré partite giocate. Un bottino niente male. 1 milione, invece, la sua valutazione di mercato.
Dopo la vittoria contro il Pafos, occorre un’altra vittoria per collocare definitivamente la formazione viola tra le migliori otto squadre del girone. Evitando, così, di giocare due partite in più in un mese di febbraio che sarà assai delicato rispetto alle ambizioni viola di giocarsi un posto nell’Europa che conta.

Di
Francesco Massimo Ascione