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CorFio – Funaro: «La Fiorentina? Vi faremo sapere». I dubbi del club e la deadline del 31 luglio

La sindaca confida di chiudere la partita Franchi con l’ingresso della stessa società viola

«La Fiorentina? Sono abituata a raccontare le cose quando sono realizzate, via via che avremo novità non avrò problemi a farvele sapere». In oltre un’ora e mezzo di incontro con la stampa, la sindaca Sara Funaro non ha neppure mai nominato il presidente viola Rocco Commisso. Un modo per evitare polemiche di qualsiasi genere e lasciare l’attenzione puntata sul cronoprogramma dei lavori in Fiesole. Operazione non perfettamente riuscita vista l’inevitabile mole di domande sul possibile accordo coi viola, ma che se non altro lascia ancora tempo per le trattative sotto traccia. Con i viola infatti i contatti restano continui (il d.g. Ferrari è stato a Palazzo Vecchio anche la settimana scorsa), e l’estrema ratio del bussare la porta delle banche per chiedere prestiti, al momento a Palazzo Vecchio non è contemplata, scrive il Corriere Fiorentino. Nonostante il momento nero della Fiorentina e le difficoltà di Commisso (costretto negli Usa da mesi anche per motivi di salute), la sindaca confida di chiudere la partita Franchi con l’ingresso della stessa società viola: «Mancano circa 55-60 milioni per la copertura finanziaria dell’opera, ma la cifra sarà esatta quando presenteremo il cronoprogramma del lotto 2», spiega ancora Funaro. Come detto, se questi milioni non dovesse metterli Commisso, il Comune sarebbe costretto a chiedere un prestito, magari sfruttando i tassi agevolati del Credito Sportivo.

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FIORENTINA. La Fiorentina dal canto suo ieri ha ascoltato la sindaca ma ha scelto di non replicare. Anche perché del lotto 1 dei lavori già sostanzialmente conosceva tutto: il nocciolo della questione infatti resta sempre quel lotto 2 nel quale Commisso potrebbe intervenire, a patto di conoscere modi, tempi e avere il total control dei lavori. Risposte ancora mai arrivate che, unite ai ritardi accumulati dai cantieri e alla curva Fiesole non pronta per il centenario viola del prossimo agosto, hanno spinto la dirigenza a scrivere un dossier Franchi da inviare alla sindaca. Vista così, la possibilità di un accordo tra le parti sarebbe lontanissima, in realtà una convenzione lunga farebbe comodo a tutti. Alla sindaca per evitare di chiedere prestiti e presentarsi all’Uefa con le coperture finanziarie per la candidatura a Euro2032, alla Fiorentina per firmare una convenzione extralarge (lunga 50 anni, il massimo consentito dalla legge) che permetterebbe di calmierare il prezzo d’affitto dello stadio e di inserire a bilancio un asset come lo stadio (seppur non proprietà) che, va da sé, aumenterebbe il valore del club in caso di una cessione delle quote. L’ultimatum di Ferrari attraverso Repubblica («Accordo entro il 31 dicembre, o non se ne fa più niente») insomma non pare preoccupare troppo Funaro, che davanti a sé ha 6-7 mesi di tempo per trovare la quadra: «L’Uefa ci ha chiesto di presentare le coperture finanziarie dell’opera entro luglio, lo stadio invece dovrà essere finito entro il 2031. Ma noi vogliamo far prima». 

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CERTEZZE. L’altra partita che sta a cuore alla Fiorentina è la permanenza della squadra nello stadio-cantiere per tutta la durata dei lavori: «Vogliamo che la squadra continui a giocare sempre in casa», ha ribadito ieri Funaro a più riprese, convinta che la coabitazione calcio-cantieri permetta comunque di non accumulare altri ritardi. La Fiorentina da parte sua non si accontenta di intenzioni ma vorrebbe certezze, anche perché l’ipotesi di lasciare lo stadio preoccupa (a livello economico, ma anche ambientale) più della prospettiva (già tutt’altro che rosea) di giocare con mezzo stadio vuoto per altri 4 anni. La priorità ovviamente per il club viola adesso non può che essere evitare la retrocessione. Per tornare a parlare con Funaro insomma ci sarà tempo, intanto la sindaca va avanti per la sua strada perché il restyling, Commisso o non Commisso, «sarà portato a termine». 

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