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Corriere di Verona - Di Gennaro: «Il Verona è squadra, la Fiorentina no. Inspiegabile il crollo viola»

Il doppio ex della partita di domenica tra la Fiorentina e il Verona Antonio Di Gennaro fa le carte al match

Parla così al Corriere di Verona il doppio ex della partita di domenica tra la Fiorentina e il Verona Antonio Di Gennaro: «Il Verona è una squadra, la Fiorentina no. Il campionato che sta facendo la Fiorentina è inspiegabile, mentre l’Hellas si è rialzato con l’Atalanta e avrebbe, comunque, già meritato di più».

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PARTITA. «Se per il Verona è molto importante, per la Fiorentina è poco meno che decisiva. Deve vincerla perché attraversa un momento di grande difficoltà ad ogni livello, perché non ha colto nemmeno un successo fin qui, ha bisogno di sbloccarsi. Perché c’è un clima pesante, ha addosso una pressione enorme. Ed è una realtà, un ambiente, una squadra che non ha l’abitudine a lottare per salvarsi». Al contrario del Verona. «Che sa di dover sempre soffrire per arrivare all’obiettivo. Tolti gli anni con Juric e Tudor, l’Hellas è passato per tante burrasche e ne è venuto fuori con il risultato. E la piazza è preparata, non si fa spaventare dalle complicazioni che emergono durante la stagione. Il Verona conosce bene il percorso da fare, la Fiorentina si muove in un territorio che le è ignoto». 

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FIORENTINA. Che cosa non va nella Fiorentina, allora? «Non ci sono risposte adeguate che permettano di dirlo. Hanno speso quasi 90 milioni sul mercato, hanno una rosa che si presentava al via con legittime ambizioni di stare molto in alto in classifica, con un allenatore come Stefano Pioli, scelto dopo la rottura con Palladino, che aveva realizzato 65 punti, un record. Poi, un disastro, con le cose che sono girate subito male. Pioli viene esonerato, il direttore sportivo, Pradè, dà le dimissioni. Dai giocatori si sentono proclami che non trovano corrispondenza nei fatti. Cambiando tutto, non è cambiato nulla».

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Che cosa non deve fare l’Hellas, in vista della gara di domenica? «Credere che la Fiorentina sia in crisi. D’accordo, lo è, e questo è un dato di fatto, ma il Verona non può permettersi di avere una convinzione del genere. Sarebbe un grave errore se lo facesse». Lei ha vissuto gli ambienti sia della Fiorentina che dell’Hellas. Come vivranno questa partita? «C’è una grande passione, a Firenze come a Verona. Dal lato viola adesso prevalgono la rabbia e lo sconcerto ma poi a seguire la squadra, a Reggio Emilia con il Sassuolo, c’erano migliaia di tifosi. Per l’Hellas si sa, il sostegno è incessante. Dopo sul campo succede quel che succede, però non viene mai lasciato solo».


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