Commisso provoca: “Pronto a vendere a un fiorentino doc, avete sette giorni”

Rocco Commisso in tv fra consigli tattici e smentite sulla cessione

Le parole di Rocco Commisso, scrive La Nazione, risuonano nelle case dei tifosi viola intorno all’ora di cena. Ospite di Sportitalia ed Italia 7, il presidente della Fiorentina è tornato ad esprimere i suoi concetti. Alcuni noti, altri meno, come quando rivela – tra il serio ed il faceto – di aver suggerito qualche correzione tattica a Italiano: «Al mister ho detto che non mi piacciono tutti questi passaggi indietro e questo possesso palla prolungato senza verticalizzare. Contro il Verona abbiamo tenuto meno il pallone e verticalizzato di più ed infatti abbiamo vinto. Però non voglio entrare in questioni tattiche, ci sono dei professionisti che lavorano su questo».

Commisso ha poi confermato l’obiettivo della stagione, alzando l’asticella oltre il settimo posto: «L’obiettivo stagionale è questo, vogliamo migliorare il piazzamento dello scorso anno. Ho chiesto ai ragazzi almeno 6-7 punti nelle prossime tre partite per agganciare la media dello scorso campionato. Detto questo, sono qui anche per difendere i ragazzi e il mister dalle troppe critiche».

Il presidente parla a tutto campo. Da Vlahovic («È stato disonesto, non lo riprenderei. Al massimo in prestito come ha fatto l’Inter con Lukaku…») a Jovic e Cabral («Abbiamo fiducia che si sveglino. Se non sarà così a gennaio vedremo il da farsi»), fino ai concetti già noti espressi sul restyling del Franchi.

A proposito di tifosi, Commisso rilancia una sua proposta di qualche mese fa: «Ci sono diversi tifosi che mi vogliono mandare a casa. A loro dico di prepararsi: avete sette giorni di tempo, da adesso la Fiorentina è in vendita. Ma la vendo solo ad un fiorentino doc. Io posso fare il finanziatore, basta ci sia una buona base». Poi la precisazione: «Il Viola Park è in ritardo, ma non vendo il club dopo averlo terminato come qualcuno ha detto». Infine la carezza generale ai fiorentini: «Li ringrazio e li difenderò sempre anche da chi li accusa di essere razzisti».