Il 10 viola diventerà il jolly di Italiano perché può giocare in ben tre ruoli. Ma ora siamo ancora nella fase di gestire il ritorno in campo
Il quarto d’ora del 4 gennaio contro il Monza è diventato un tempo intero tre giorni dopo contro il Sassuolo (con annesso appuntamento con il gol mancato per questione di istanti). Per uno che non giocava da otto mesi e mezzo, a causa di un infortunio serissimo che ha costretto il chirurgo a ricostruirgli il ginocchio sinistro, c’è di che essere contenti. E difatti, Gaetano Castrovilli aveva un sorriso largo da qui a qui quando è uscito dal terreno di gioco. Lo stesso dell’allenatore e dei compagni che si sono complimentati con lui. Ma per loro non è stata una sorpresa. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
FORZA DI VOLONTA’
Avevano visto come il centrocampista pugliese si era preparato. Avevano ammirato la sua tenacia nel superare la fatica e le settimane che sembravano non passassero mai tra piscina, palestra, corsa, tante volte da solo, tante volte su e giù, fino al cambio di passo durante la sosta per il Mondiale. Lì “Castro” ha capito che alla ripresa del campionato ci sarebbe stato. E lì Italiano ha compreso che avrebbe potuto contarci. Pensato, fatto. Adesso non ci vorrà fretta e nessuno ce l’ha.
Mentre servirà invece gestire bene la naturale e inevitabile voglia di poter affidarsi a un calciatore forte, capace di giocare in tre ruoli differenti. Prima ancora dell’aspetto atletico. Anche perché da quel punto di vista Castrovilli è fresco e pronto come nessun altro del gruppo dopo tutti gli allenamenti specifici e mirati dall’estate in avanti. Certo, gli manca il ritmo-partita. Ed è per quello che il tecnico siciliano è previsto lo utilizzi spesso, ma con saggia misura, nei tanti impegni ravvicinati che attendono la Fiorentina tra quel che rimane di gennaio e febbraio. Quando tornerà anche la Conference League.
DUE RUOLI NON BASTANO
Di sicuro la squadra viola ha bisogno di Castrovilli. Trequartista per attitudini e piedi morbidi (e in quel ruolo lo vede Italiano). Mediano per phisique du role. E così lo stesso Italiano lo ha provato fin dalle amichevoli di dicembre. E poi nelle due gare sopra citate sapendo di avere a che fare con una macchina di Formula 1 (e la coppia con Amrabat nel mezzo stuzzica non poco). Esterno alto sempre sulla linea a ridosso della punta centrale per sfruttare le doti tecniche e balistiche negli ultimi venticinque metri. E’ mancato tanto. Ma ora Castrovilli si farà volentieri in tre.
Di
Redazione LaViola.it