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Editoriali

Vai Tommi, tocca a te: l’esordio europeo di Martinelli, talento viola

Il Tap-In di Matteo Dovellini - Martinelli

Il giovanissimo talento cresciuto nel vivaio viola, pronto a difendere i pali nella sfida di Conference League contro il LASK. Una storia di passione, tatuaggi significativi e l’ammirazione di De Gea

Vai Tommi, tocca a te. C’è un ragazzo che più di tutti sta vivendo le ore di vigilia di Conference League con particolare emozione. È Tommaso Martinelli, attuale terzo portiere della Fiorentina con un futuro che gli addetti ai lavori definiscono meraviglioso. Nato 18 anni fa a Bagno a Ripoli, sede adesso del Viola Park e nel destino di un ragazzo cresciuto nel settore giovanile viola fin dall’età di nove anni. L’abbonamento in Curva Fiesole fin da bambino, il cuore viola e quel tatuaggio che racconta molto della sua passione per il ruolo di estremo difensore. Sul braccio destro c’è un signore che tiene un bambino sulle spalle, mentre all’orizzonte sorge uno stadio. Il bambino è Tommaso, il signore è Enio Quintavalle, l’allenatore dei portieri della Sales che capì subito le sue qualità prima del passaggio alla Fiorentina. Enio è scomparso otto anni fa ma Tommaso non l’ha mai dimenticato, dedicandogli ogni piccolo o grande traguardo che sia.

L’ESORDIO E L’OCCASIONE IN CONFERENCE. Lo scorso giugno, ultima di campionato a Bergamo, l’esordio assoluto in campionato. 18 anni e 148 giorni, il primo calciatore classe 2006 a giocare da titolare una gara di Serie A. Giovedì, contro gli austriaci del Lask, l’esordio assoluto in Europa confermato anche dal tecnico Palladino dopo la sfida di Coppa Italia con l’Empoli: “In queste tre gare ho voluto suddividere il minutaggio. Toccherà anche a lui e lo vedremo all’opera”. Tra le foto che Martinelli ha pubblicato, tempo fa, ce n’è un’altra insieme a Lorenzo Fattori. Un passato da portiere nel settore giovanile dell’Inter, otto anni nel settore giovanile dell’Empoli come allenatore e dal 2020 responsabile tecnico dell’area portieri della Fiorentina. Nessuno ha mai avuto dubbi sulle sue qualità e non è un caso se The Guardian lo ha inserito tra i 60 migliori talenti al mondo.

QUEL RAPPORTO SPECIALE CON DE GEA. Giovedì sera toccherà anche a lui. Firenze è pronta a sostenerlo, così come si deve con chi è nato e cresciuto col viola addosso e si ritrova per la prima volta in un palcoscenico europeo. La Fiorentina dovrà vincere per blindare il posto tra le migliori otto di Conference e per Martinelli sarà anche la prima in assoluto davanti al suo pubblico. In allenamento l’intensità è al top, 100% in ogni sessione. Spronato dall’allenatore dei portieri e anche da un compagno speciale. David De Gea, il fuoriclasse. Lo spagnolo ha un’ammirazione per Martinelli: vede in Tommaso il portiere del futuro. Per talento, qualità, carattere, senso di appartenenza. Parla spesso con lui, lo aiuta, si confronta, lo sprona a dare di più e dispensa consigli su come gestire le emozioni. Chiaro che per Martinelli sia come un sogno a occhi aperti. Ritrovarsi a giocare nella squadra che si ama, avendo come compagno un idolo assoluto che sta dimostrando come a 34 anni compiuti sia ancora in grado di essere il numero uno. Alla Fiorentina, certo. Ma anche in Serie A (e non solo).

CHE FARÀ TERRACCIANO? Martinelli si allenava coi sopra età fin da piccolo. Alla Sales, a sei anni, già si confrontava coi ragazzi di dodici anni. Anche nella Fiorentina è stato abituato in questo modo. Ha bruciato le tappe, vero. Ma nessuno ha voluto bruciare lui. Per questo è rimasto a inizio stagione come terzo portiere: De Gea il top, Terracciano a cui potersi affidare nel caso di necessità, Martinelli il futuro non più così lontano. Perché a gennaio le gerarchie potrebbero cambiare e Tommaso potrebbe trovare maggiore spazio anche in ottica futura. De Gea, infatti, potrebbe rinnovare fino al 2026 con ingaggio raddoppiato (2.4 milioni di euro) e la Fiorentina avvicinare sempre più il momento di Martinelli. Anche Christensen attende novità e, nel caso, potrebbe rientrare come terzo al posto di Terracciano con la promozione di Martinelli a secondo.

UN SOGNO A OCCHI APERTI. Giovedì la grande occasione. Giusto che la viva con emozione, anche se da gestire. I tifosi, nessun dubbio su questo, faranno il resto. Lo sosterranno, lo applaudiranno, lo sproneranno e rincuoreranno in ogni occasione. Così come giusto che sia nei confronti di un ragazzo, a maggior ragione se esempio di giocatore che incarna appieno i valori del club e della città. Terracciano ha commesso qualche errore che la tifoseria fatica a digerire, abituata ormai da quel campione di De Gea. A gennaio valuterà quali saranno gli scenari da esplorare. Nel frattempo è arrivato il momento di Martinelli. Una gara che conta, contro un avversario da battere, al Franchi e sotto il cielo europeo della Conference. Un bel test per il talento viola che sul braccio sinistro ha anche un altro tatuaggio significativo: Ubique nos simul”. Ovvero: “Insieme, ovunque saremo“.

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