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Roggi: «I giocatori sono forti, non possono avere alibi. Ecco le differenze con la retrocessione del '93»

Le parole dell'ex difensore viola a margine di un evento: «Il Centenario in B? Non ci voglio nemmeno pensare»

Così Moreno Roggi, raggiunto dal Pentasport di Radio Bruno, sulla brutta situazione della Fiorentina: «Anch’io come credo l’85% di chi era contento alla fine del mercato devo fare mea culpa. Sono ancora convinto del valore di allenatore e calciatori. È difficile anche commentare, non saprei onestamente dove mettere le mani. 8/11 è la squadra dell’anno scorso, che è arrivata sesta. Dopo 14 giornate non si è ancora vinto una partita. La verità è che la maggioranza di noi pensava che la squadra fosse buona e che stesse arrivando un bravo e stimato tecnico. Pensavamo che fosse la persona giusta».

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COSA FARE PER RIPRENDERSI. «Non lo so. Ci sono altre persone che devono sapere cosa fare. Sono abbastanza intimorito. Dobbiamo smetterla di dire che ci salveremo, basta vedere come andò nel ’93. Anche se in questo caso siamo partiti malissimo fin da subito. Vediamo, io posso solo augurarmi che sia solo un brutto sogno e che si sveglino il prima possibile Kean, De Gea e gli altri e che ci portino il prima possibile a fare dei risultati».

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NIENTE ALIBI. «Quando le cose non vanno bene poi stai attento agli atteggiamenti di tutti. I giocatori fanno errori anche per nervosismo, perché non riescono a dare quello che vogliono dare. Questi giocatori non possono avere alibi, perché sono forti».

ANALOGIE CON IL ’93. «In quel caso partì molto bene, poi ci furono ingerenze che portarono confusione. Diciamo che mentre adesso la dirigenza non è presente, lì era troppo presente».

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CENTENARIO IN B. «Non ci voglio nemmeno pensare».


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