La Fiorentina batte 2-1 il Monza e vede l’Europa tramite il campionato: venerdì c’è da battere il Napoli. Tanti segnali positivi per Italiano
Il Franchi canta, la squadra reagisce e si diverte. Tanti sorrisi, tre punti che profumano d’Europa. Una formazione non perfetta, quella viola, ma che sa sempre rialzarsi dai passi falsi più pesanti e archiviare in fretta anche le sbornie delle serate belle. Così, dopo la festa post Bruges, la Fiorentina si ripete in campionato contro il Monza. Un 2-1 denso di significati, perché con questi tre punti la squadra di Italiano si giocherà il primo match point per l’Europa venerdì prossimo contro il Napoli.
ANCORA NICO. Approccio non felicissimo, nonostante Italiano scelga per un turnover limitato. Qualche cambio sì, un paio di assenze, però dentro ad esempio due come Arthur e Gonzalez, oltre a Terracciano e Mandragora. Segnali precisi, la partita è importante ed è da vincere. Missione compiuta. Il Monza parte meglio, fa girare bene il pallone, pressa bene le fonti di gioco dei viola. E passa avanti con Djuric, su una lettura non corretta di tutta la linea difensiva. Ma resta di fatto l’unico pericolo vero dalle parti di Terracciano. Poi è solo Fiorentina. Non scintillante, ma volenterosa. Determinata. Così Gonzalez inizia a prendere campo e su assist preciso di Barak infila il 4° gol nelle ultime 5 gare giocate (dentro anche un assist), completando anche il trittico delle sue esultanze (non vedo, non sento, non parlo).
IL BRASILIANO RITROVATO. Reazione importante e non banale. Perché poi come spesso accade la Fiorentina chiude anche in crescendo, in barba alle 54 partite giocate fin qui, quasi tutte ogni tre giorni. Arriva così il vantaggio: cercato, voluto, trovato. E il primo gol in maglia viola di Arthur vale tre punti pesanti. Prova importante, per il brasiliano. Il gol è stata solo la naturale conseguenza di una prova che ha ricordato i tempi migliori. Dinamico, sicuro palla al piede, anche prestante sul piano della corsa contro Bondo e gli altri. Averlo così anche tra 15 giorni ad Atene non sarebbe male.
FESTA AL FRANCHI. Eccola un’altra buona notizia: aver avuto risposte da giocatori importanti. Arthur, Nico Gonzalez, anche Milenkovic, perfino Mandragora. Segnali positivi. “Tutti ad Atene”, canta la Fiesole che srotola anche uno striscione con lo stesso messaggio. La squadra canta sotto la curva, sembra la prosecuzione della festa di Bruges o dell’aeroporto al ritorno dal Belgio. Scene belle, un unione che fa bene e riporta indietro nel tempo. Ora il Napoli, match point per prendersi una qualificazione europea tramite il campionato. Aspettando Atene.

Di
Marco Pecorini