Le parole dell’ex centravanti, oggi allenatore del Palermo: “La Nazionale aveva bisogno di uno come Rino”
Intervista sulle pagine di Repubblica per Filippo Inzaghi, allenatore del Palermo. Queste alcune sue parole: «Juventus e Milan sono costrette a lottare per lo scudetto, al pari di Napoli, Inter e Roma. Sarà un campionato equilibrato, il Milan magari senza Champions può avere un vantaggio. La differenza la fanno la continuità e il gruppo. Chi ha più voglia vince, sempre».
NAZIONALE. «Rino è un amico e una garanzia. È uno che non tradisce mai il suo modo di essere: diretto, passionale, autentico. Lo conosco da venticinque anni e posso dire che anche da allenatore resta lo stesso di quando giocava: pretende tanto perché è il primo a dare tutto. La Nazionale aveva bisogno di un condottiero così, capace di trasmettere appartenenza e sacrificio. Sono convinto che con lui i ragazzi daranno sempre il cento per cento».
PUNTE. Retegui, Kean, Lucca. Gattuso ha trovato gli attaccanti? «Sono tre profili diversi ma tutti utili. Retegui è un attaccante d’area, concreto, Kean è imprevedibile e potente, Lucca è maturato tantissimo, ha capito cosa serve per restare ad alti livelli. Rino saprà valorizzarli e farà in modo che ognuno trovi il proprio ruolo».
PROPRIETA’ STRANIERE. Il Palermo è uno dei tanti club con proprietà straniera. «È un segno dei tempi, ma anche una conseguenza della difficoltà di tante realtà italiane nel programmare a lungo termine. Il calcio richiede competenze manageriali, sostenibilità, visione internazionale. Le proprietà straniere hanno portato capitali ma anche mentalità diversa. Il punto non è “chi possiede il club”, ma come lo gestisce. A Palermo il City Football Group ha investito rispettando storia e sensibilità della città. Senza il legame con la gente non costruisci nulla di duraturo».
Di
Redazione LaViola.it