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Gudmundsson a metà del guado: segnali di ripresa e dubbi sul futuro

La prova contro l’Udinese riaccende il talento dell’islandese, ma la continuità resta un nodo cruciale in attesa del mercato

Non basta una buona prestazione con l’Udinese per cambiare il giudizio negativo sull’avventura di Albert Gudmundsson alla Fiorentina. Anzi, prestazioni come quelle di domenica scorsa da parte dell’islandese fanno ulteriormente innervosire i tifosi viola, che quando hanno un assaggio delle reali potenzialità dell’ex Genoa si domandano perché diavolo ce le faccia vedere una volta ogni era geologica.

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In realtà anche contro il Verona Gud aveva fatto intravedere segnali di ripresa, giocando una buona partita prima di fallire miseramente l’occasione che sarebbe valsa il 2-1 Fiorentina con quel passaggio sciagurato a Kean intercettato dalla difesa dell’Hellas mentre era davanti al portiere. Un contropiede sfruttato malissimo, che testimoniava la poca sicurezza di Gudmundsson, emblematica di tutta la Fiorentina.

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Sette giorni dopo, però, contro un’Udinese in inferiorità numerica, l’islandese si è definitivamente riscattato con un’ottima prestazione. Oltre al gol, bellissimo, sono i numeri che parlano chiaro. Non tanto quelli sulle conclusioni, comunque ottimi, ma quelli sui passaggi: 51 riusciti, con l’89% di precisione; 35 i passaggi riusciti nell’ultimo terzo di campo, leader per distacco della gara (il secondo in questa classifica è Dodo a quota 22) e due passaggi chiave. Statistiche che parlano di un coinvolgimento importante dell’islandese nella manovra offensiva della Fiorentina.

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Gudmundsson sembra aver approfittato del cambio di sistema di gioco operato da Vanoli, che contro i friulani lo ha visto schierato esterno offensivo sinistro in un 4-3-3. Qualche settimana, interpellato sulla possibilità di schierarlo esterno offensivo, Vanoli aveva affermato: «Gud lo potrebbe fare ma lo preferisco dentro al campo. Ha le qualità tecniche per giocare lì e sarebbe una forzatura farlo giocare da esterno». Evidentemente, il tecnico ha cambiato idea vista la crisi generale della squadra. O meglio, l’ha cambiata in parte, perché il Gudmundsson visto con l’Udinese parte a sinistra, ma poi si accentra continuamente, anche senza palla. Inoltre, rispetto alle precedenti uscite Gud ha giocato molto più spesso nella metà campo avversaria, evitando di abbassarsi troppo.

Sarà la prossima partita col Parma a dirci se l’ottimo rendimento contro i bianconeri sia stato dettato solo dall’inferiorità numerica degli avversari oppure se la nuova posizione che occupa può aiutarlo a non ‘sparire’ dalla partita. Intanto, però, il futuro di Gudmundsson non è ancora stato scritto. Le voci di mercato sull’islandese non si placano. Non bastano i 6 gol realizzati in stagione – 3 in Conference, 3 in campionato, due dei quali su rigore –. La Fiorentina lo ha messo sotto esame, stanca dei troppi alti e bassi mostrati dall’islandese a Firenze.

La questione, in realtà, è semplice: se nelle prossime partite Gudmundsson confermerà i progressi visti con l’Udinese, la società non se ne priverà a gennaio. Se invece dovesse ricadere nei vecchi errori, ricominciando a incasellare partite piene di indolenza e discontinuità, allora la Fiorentina potrebbe anche decidere di privarsene nella sessione invernale. Sta a Gud dimostrare che la svolta è davvero arrivata.


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