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Editoriali

Movimenti, giocate ‘sporche’ e gol: habemus (finalmente) un centravanti? Il nuovo ruolo di Beltran e l’intrigo Bonaventura. A Bologna vale più di 3 punti

Con un attaccante vero è più facile: si sapeva. Commisso e tifosi, la fiducia verso Italiano che prova nuove soluzioni per la sua Fiorentina

Finalmente un centravanti. Vero. Prime impressioni, bisognose di riprove. Ma la sensazione è quella di avere, dopo tanti mesi, un Attaccante con la A maiuscola. Il Gallo Belotti ha cantato subito, alla prima sotto la Fiesole. Il primo pallone sporco in area e ‘tac’, coordinazione e palla all’angolino basso. Un gol importante, che ha dato il via alla festa viola nella domenica del Franchi. Una gara che pure non era partita benissimo (chiedere a Terracciano), ma che con il gol del centravanti è andata subito in discesa.

UN CENTRAVANTI PER LA SQUADRA. Tante volte, del resto, la Fiorentina si era incagliata in partite così perché non riusciva a segnare, non riusciva a trovare l’episodio giusto. Avere un centravanti all’altezza permette di risolvere tanti problemi. Si sapeva. Poi arriveranno momenti difficili, gare in cui i difensori non lasceranno spazio a Belotti. Ma l’impatto è stato forte. Parecchio forte. Non solo per il gol, ma per i movimenti senza palla, per la fame su cui andava su ogni pallone, per la carica che dava alla squadra. Tanto, tantissimo lavoro per i compagni, che hanno avuto tanti spazi dove inserirsi. Non è un caso, forse, che Ikoné abbia ‘indovinato’ la sua miglior partita da quando è a Firenze. O che anche Nico abbia avuto più spazio rispetto al solito. Per non parlare di Beltran, un ‘animale’ (per dirla con le parole di Gonzalez) nel lavoro sporco così come nella rifinitura a staccarsi dalla linea difensiva.

NUOVA VESTE. Già, il ruolo di Beltran, un altro tema da prendere dalla larga vittoria con il Frosinone. Ottima la prova dell’argentino, riproposto ancora alle spalle della prima punta. Più libero di giocare, di far valere la propria tecnica, di legare il gioco. Deve crescere in tanti aspetti, ma l’idea piace e può avere un futuro. Perché Beltran sa giocare a pallone, sa dialogare con i compagni, sa inserirsi per andare a segnare. E poi, anche lui, ha tanta ‘garra’: ben 5, non a caso, i palloni recuperati, 2° tra i viola dietro Quarta. Per un attaccante, insomma, tanta roba.

RISPOSTE. Questo apre anche un piccolo intrigo Bonaventura. Che non sia un momento facilissimo per Jack è sotto gli occhi di tutti, dal caso rinnovo al tentativo della Juve sul finire del mercato. Il nervosismo delle ultime partite, il cambio all’intervallo a Lecce, la panchina iniziale con il Frosinone. “Non ci sono gerarchie”, ha tagliato corto Italiano. Ma l’impatto avuto da Bonaventura sul match, con determinazione e qualità, sono la risposta migliore all’ultimo periodo. Anche se magari, ora, Jack è decisamente meno intoccabile rispetto a un paio di mesi fa.

RIPROVE. Resta però una risorsa assoluta, Bonaventura, a patto che giochi così. Discorso che si può allargare a tutta la Fiorentina: se scende in campo con questa determinazione, può riprendere il proprio percorso. È uscita dal periodo di crisi? “Nì”, la risposta di Italiano. Perché no, non può essere un 5-1 in casa contro il Frosinone a spengere tutti i campanelli d’allarme, visto che poi anche Terracciano è stato tra i migliori in campo. Serviranno risposte e riprove, che il calcio presenta subito.

A CASA BOLOGNA. E il palcoscenico sarà il Dall’Ara di Bologna. Scontro diretto per l’Europa, anche per quella che conta. Italiano in stagione ha ‘imbrigliato’ Motta per due volte, tra l’andata in campionato e la Coppa Italia. I rossoblù non avrebbero meritato le due sconfitte nelle due prestazioni, ma i viola si sono presi prima tre punti importanti in campionato e poi il passaggio in Semifinale di Coppa Italia. In casa il Bologna fin qui, in stagione, è stato un rullo compressore, vincendo 11 partite su 14 e perdendo solo contro il Milan alla prima di campionato. Ha un gioco di qualità, un’identità chiara, anche una buona fase difensiva (specie tra le mura amiche, dove ha incassato appena 7 reti, una ogni due gare casalinghe). E contro il Lecce, che nel turno precedente aveva ribaltato la Fiorentina, ha fatto vedere una volta di più la propria forza.

PIU’ DI TRE PUNTI. Italiano in Coppa Italia, nell’emergenza, varò per la prima volta dall’inizio la difesa a 3. Stavolta, anche per la coperta corta dietro (sarà fuori per squalifica Quarta), difficilmente la riproporrà, ma qualcosa probabilmente si inventerà per limitare l’azione di Zirkzee, Orsolini, Ferguson e compagni. Il tecnico negli ultimi giorni ha incassato la fiducia prima del presidente Commisso, poi dei tifosi della Fiesole, che dopo l’incontro di sabato gli hanno tributato un significativo coro prima del Frosinone. E se nel frattempo in Curva è apparso uno striscione ironico sul mercato non proprio convincente, l’allenatore resta il primo garante per una seconda parte di stagione di alto livello della Fiorentina. Con il Bologna vale forse più di tre punti. Per uscire definitivamente dalla crisi, dare altre risposte dopo il gennaio (e inizio febbraio) nero e rimettersi in corsa per l’alta classifica. Non solo, perché giocando punto su punto anche gli scontri diretti possono essere decisivi. Al Franchi vinse la Fiorentina 2-1, sarà importante mantenere il vantaggio nel doppio confronto.

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