Minimo sindacale conquistato dai viola che almeno non perdono in Portogallo e si qualificano al terzo posto
Una Fiorentina brutta per almeno 80 minuti. Verrebbe da dire una versione brutta della Fiorentina di Italiano, quella capace di farsi male da sola come abbiamo visto anche questa sera contro il Vitoria.
Ma in panchina stavolta c’è Palladino. Eppure, i soliti noti (vedi Quarta), si confermano giocatori imprevedibili nel bene ma soprattutto nel male. Anche stavolta tanta voglia e tanta generosità per l’argentino ma anche tanti, tantissimi, errori in impostazione.
E se dietro la Fiorentina ha ballato per tutta la gara davanti non ha fatto tanto meglio. Kouame, Ikoné, Beltran, tutti giocatori che sotto porta si vedono pochissimo e quando ci arrivano raramente beccano lo specchio. A completare il reparto offensivo per un’ora c’è stato Gudmundsson che non è ancora evidentemente in una condizione tale da poter fare la differenza.
Dunque male dietro, male davanti. Ma fortunatamente la zampata di Mandragora nel finale evita almeno la sconfitta e mantiene la Fiorentina al terzo posto del girone unico di Conference League alle spalle di Chelsea e proprio Vitoria Guimaraes (e quindi qualificata direttamente al prossimo turno).
Se però si vuole analizzare le ultime uscite della Fiorentina si può evidenziare come questa squadra, anche giustamente visto il percorso fatto, cominci a essere sulle gambe. Squadra lunga, con reparti slegati e un gioco farraginoso che spesso sfocia nei lanci lunghi pieni di speranza.
Giusto ripetere che questa fase ci può stare, specie per una Fiorentina reduce da settimane impegnative dentro e fuori dal campo, e giocare ogni tre giorni non aiuta una squadra in affanno. E giusto ripetere, ancora una volta, che le alternative della Fiorentina non sono all’altezza dei titolari (seppur anche quest’ultimi comincino ad avere dei cali prestazionali evidenti)
Ma qualche campanello d’allarme in casa Fiorentina comincia a suonare e toccherà a Palladino trovare le soluzioni interne. Pescare energie per il finale di anno con i viola che dovranno affrontare Udinese, Juventus e Napoli prima di avere un minimo di riposo.

Di
Francesco Zei