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Editoriali

Ma la Fiorentina è l’unica che tiene alla Conference? Stasera lo scopriremo

Alle 20.45 Fiorentina-Napoli, match in cui ci si gioca l’accesso in Conference League. Ma forse i partenopei preferirebbero non andarci. Questione di ambizioni

Tra poche ore, la Fiorentina scenderà in campo contro il Napoli, in uno scontro diretto per l’ottavo posto in classifica che vale un posto in Conference League. Una competizione che, per il secondo anno consecutivo, sembra volere solo la squadra viola.

L’anno scorso fu la Juventus ad arrivare settima – posizione valida per l’accesso alla futura Conference –, dopo la penalizzazione per le note vicende giudiziarie. Vicende che le costarono la squalifica dalle competizioni europee per l’anno successivo. Tuttavia, da Torino non si respirava aria di avvilimento, anzi. Si percepiva una certa soddisfazione, perché la Conference League è una competizione molto dispendiosa per quanto poi valga davvero in termini di prestigio. Meglio giocare una stagione senza le coppe, per poter puntare tutto sul tornare in zona Champions (cosa che effettivamente si è verificata). Almeno, questo è il pensiero bianconero. E non solo.

Già, perché 12 mesi dopo anche da Napoli si respira un’aria simile. Gli azzurri sono giunti al termine di una stagione disastrosa, con tre allenatori diversi che hanno fin qui prodotto la miseria di 51 punti e nona posizione in classifica, l’anno successivo alla conquista dello storico Scudetto. Perciò, la terza competizione europea toglierebbe energie preziose per puntare al rilancio obbligatorio a cui è chiamato il Napoli la prossima stagione. Ovvero, anche nel loro caso, il ritorno immediato in Champions League.

Insomma, sembra che solo la Fiorentina tenga alla Conference. D’altra parte, è una competizione il cui livello ben si adatta alle attuali ambizioni di questa proprietà. Anche i viola, però, sperano di non parteciparci l’anno prossimo, ma solo perché contano di accedere all’Europa League. Che vorrebbe dire vincere in finale con l’Olympiacos il 29 maggio.

Ma prima di arrivare – stavolta si può dire per davvero – alla partita più importante della stagione, stasera c’è da affrontare il Napoli. In una sfida strana, appunto, perché ci sarà da capire quale sarà la volontà dei partenopei: se scenderanno in campo al Franchi con un atteggiamento rinunciatario oppure battagliero. Se il Napoli decide di giocare, resta una squadra temibilissima, ben più forte della Fiorentina. D’altra parte, va anche detto che il momento (e il campionato) della squadra di Calzona è talmente pessimo che, in caso di brutta prestazione stasera, non basterebbe la poca voglia di andare in Conference a giustificare l’ennesima prestazione opaca. Di sicuro va registrato il forfait di Osimhen, non un giocatore qualsiasi. Una vittoria viola assicurerebbe l’ottavo posto e dunque la qualificazione in Conference, altrimenti tutto rimandato o addirittura compromesso, in caso di sconfitta.

Sarà l’ultima partita al Franchi della stagione, l’ultima della Curva Fiesole come l’abbiamo conosciuta, prima della chiusura per tutta la prossima stagione per i lavori. Con tutta la probabilità, sarà anche l’ultima di Vincenzo Italiano nello stadio di casa da allenatore della Fiorentina. Con lui, saluteranno il pubblico di casa tanti giocatori che hanno fatto parte di questo triennio. Anche per queste motivazioni, siamo certi che i viola non vorranno sfigurare, tutt’altro. Senza rischiare nessuno, perché Atene è l’obiettivo primario, ma concentrati per portare a casa l’obiettivo minimo stagionale in campionato: la qualificazione alla terza coppa europea. Per qualcuno è una competizione da snobbare, per questa Fiorentina è forse il massimo a cui si può aspirare.

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