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Editoriali

L’ottavo posto in campionato è un “obbligo”. Ma qual è il futuro della Fiorentina?

Commisso - Fiorentina

Per come si è messa la classifica l’ottavo posto in campionato è abbondantemente alla portata dei viola

Ancora Conference League, è questo l’obiettivo massimo a cui può aspirare la Fiorentina in campionato. Certo una competizione assolutamente minore nel panorama europeo ma il massimo a cui può e vuole ambire in questo momento la società viola.

E allora è obbligatorio centrare quell’ottavo posto che sarebbe matematico in caso di vittoria al Franchi contro un Napoli che invece, probabilmente, non ha alcuna voglia di piazzarsi nel posto che porterebbe alla Conference League. L’obiettivo di De Laurentiis è tornare il prima possibile (ovvero con il prossimo campionato) in Champions League e la terza competizione europea non sembra avere un grande appeal a Napoli.

A Firenze invece “questo passa in convento”. Ma il vero è tema è cosa succederà dopo?

Sappiamo che Italiano andrà via a fine stagione. Sappiamo che la Fiorentina ha necessità di rinforzarsi dal punto di vista societario (e non solo nel ruolo di direttore sportivo). Saputo a Bologna è la dimostrazione che per ottenere risultati servono dirigenti preparati. Per anni il Bologna è stato nel limbo del calcio italiano, poi si è deciso di fare calcio, di puntare su un dirigente tra i più bravi in Italia e i risultati sono arrivati, non per caso.

Il presidente è rimasto lo stesso, il Bologna non ha uno stadio di proprietà, non ha un bacino d’utenza all’altezza neanche di quello della Fiorentina, ma con le persone giuste al posto giusto tutti questi aspetti contano molto meno. Una lezione da cui si potrebbe prendere spunto anche dalle parti del Viola Park.

Sappiamo che comunque andrà a finire questa stagione la rosa sarà profondamente diversa da quella attuale

Basti pensare alla famosa colonna portante di ogni formazione: portiere, difensore centrale, regista, punta. Ad oggi in questi ruoli la Fiorentina non è affatto ben coperta. Forse Terracciano è l’unico sicuro del posto anche per il prossimo anno. Tra centrocampo e attacco saranno più i giocatori che andranno via di quelli che resteranno.

Dunque la rosa andrà rivista. Ma come? Con quale obiettivo? Commisso avrà voglia di alzare l’asticella? Tutte domande a cui oggi non c’è risposta. Certo c’è ancora una finale di Conference League da giocare ma se la società avesse come ambizione, esageriamo, la Champions League la finale del 29 maggio sposterebbe ben poco.

Se invece l’ambizione massima resta l’ottavo posto e la Conference League già vincere ad Atene comporterebbe un immediato cambio di rotta. Visto che vincere la competizione significa partecipare di diritto alla prossima Europa League dove il livello è ben più alto.

E intanto le voci si inseguono anche sul futuro societario. Ma tutte queste domande avranno certamente risposta nel mese di giugno.

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