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Le fragilità nelle rimonte subite: ben 16 punti persi da situazioni di vantaggio

Dal Cagliari al Sassuolo, nella Fiorentina ancora senza vittorie pesano tantissimo le rimonte subite 

Sedici. Sono i punti persi da situazioni di vantaggio in campionato. Più tre in Conference, quelli di Mainz. Nella Fiorentina che dopo 14 turni di Serie A non ha mai vinto, che è ultima in classifica con appena 6 punti, pesano tantissimo le rimonte subite. Dalla prima di Cagliari all'ultima di Reggio Emilia. Un film visto tante, troppe volte. Fragilità, paure, nessuna capacità di gestione. 

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DA CAGLIARI. Il primo campanello d'allarme già in Sardegna. Con il gol di Luperto nel recupero. Due punti persi dopo il gol di Mandragora. Poi l'1-2 del Franchi contro il Como, con il vantaggio iniziale ancora di Mandragora, prima delle reti di Kempf e Addai (ancora nel recupero). Anche contro due big come Roma e Milan la Fiorentina era riuscita a passare avanti, ma erano solo illusioni: doppia sconfitta 2-1 anche in quei casi dopo i gol di Kean contro i giallorossi e Gosens a San Siro. Poi Marassi, dove i viola si erano portati sull'1-2 con il rigore di Gudmundsson e il gol di Piccoli, ma la 'frittata' per il gol di Colombo ha vanificato un successo che sarebbe stato pesantissimo.

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AL SASSUOLO. E si arriva così a Reggio Emilia. Fresco fresco. Il gol di Mandragora su rigore che potrebbe sbloccare i viola... e invece no. Perché tra paure e confusione generale Ranieri e compagni non riescono a gestire crollando poi sotto i colpi di Volpato, Muharemovic e poi Konè. Dall'altra parte invece solo due le rimonte parziali dopo gli svantaggi, contro Bologna (2-2 in superiorità numerica nel finale rocambolesco, con Dodo a mangiarsi il gol partita a porta vuota) e Juventus (la gara che aveva dato qualche segnale, e invece...). Ci si può mettere la reazione con il Genoa dopo l'iniziale gol di Ostigard, ma ci si ferma qui. Poco, decisamente troppo poco.

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