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Editoriali

La grande paura e il sospiro di sollievo: ora Firenze spera di rivedere Bove in campo

Bove - Fiorentina

Quegli interminabili minuti, la prima nottata passata bene e le buone notizie. Ora c’è da sperare nell’ultimo step

Il terrore e l’apprensione sul campo, la partita logicamente rinviata, il sospiro di sollievo del giorno dopo. Dai minuti di grande paura ad un ragazzo cosciente e già carico con la voglia di poter tornare a correre su un campo di calcio, a far quello che gli stava riuscendo benissimo, aiutare e trascinare la Fiorentina a grandi risultati. Servirà tempo, pazienza, speranza.

MINUTI DECISIVI. Quel che è emerso nel day after è che Edoardo è fuori pericolo di vita. E non ha riportato conseguenze cardiache e cerebrali. Questa è la cosa più importante, non scontata, anzi, visto quanto accaduto sul prato del Franchi domenica pomeriggio. Chi era allo stadio ha vissuto minuti che sembravano secoli, interminabili. Paura, panico, terrore, rabbia. In realtà i soccorsi sono stati rapidissimi: primi sanitari subito in campo, Cataldi che toglie la lingua dalla bocca di Bove per evitare il soffocamento, il trasporto in barella sull’ambulanza. Il tutto è durato 4 minuti. Più altri 4 per arrivare a Careggi. Sono passati invece 13 minuti da quando il 22enne viola è caduto a terra a quando è entrato in sala rossa all’ospedale, come raccontato dalla Fratellanza Militare.

PRIMI SORRISI. Insomma, se sul momento in tanti invocavano più celerità anche nel movimento dell’ambulanza verso Bove (il mezzo di soccorso, come è stato spiegato, non poteva però entrare sul terreno di gioco per il rischio di rimanere bloccato), in realtà quei tempi di soccorso hanno permesso di salvare la vita al centrocampista viola, poi rianimato sull’ambulanza stessa. Ore di paura, lacrime, preghiere. Le facce di compagni, familiari, amici e dirigenti domenica a Careggi erano eloquenti. Già dalla prima nottata passata bene, con la ripresa di coscienza e l’estubazione, il primo sospiro di sollievo. Fattosi più intenso in giornata, con i primi sorrisi dei compagni, quello “sta meglio” di De Gea e Beltran, le parole del direttore generale Ferrari e del presidente Figc Gravina che hanno raccontato della determinazione di Bove.

RITORNO. “Voglio giocà, voglio giocà, fatemi uscire”. Dalle battute riportate dallo stesso Ferrari si capisce bene lo stato d’animo di Bove, che ha convinto i compagni a giocare per lui fin dalla sfida contro l’Empoli. Un ‘leone’, come lo hanno appellato in tanti in queste ore, un ‘guerriero’ che non vede l’ora di tornare a correre con quella maglia numero 4 sulle spalle. Ad essere equilibratore e jolly decisivo per Palladino, ad aiutare la Fiorentina a togliersi grandi soddisfazioni in questa stagione. Solo gli accertamenti in corso in queste ore, e nei prossimi giorni, diranno però se tutto ciò sarà possibile. Servirà capire le cause che hanno portato al malore di domenica pomeriggio, se si è trattato di un episodio isolato oppure no. Ovviamente diverse le ipotesi al vaglio al momento tra gli stessi sanitari, ma assoluta prudenza fino a che non si avrà un quadro chiaro. Paragoni con altri casi, come quello di Eriksen, sono da prendere con le pinze, per rispetto del ragazzo e del giocatore.

CARICA. Firenze, tutta la Fiorentina, tutto il mondo del calcio sperano ovviamente di poter derubricare presto l’accaduto come un bruttissimo spavento, un maledetto gioco del destino che ancora una volta ha guardato verso il Franchi. Ma al momento non è possibile avere certezze. Intanto proprio la forza e il carattere di Bove hanno fatto ripartire l’organizzazione viola. L’allenamento dei compagni, la preparazione dell’ottavo di finale di Coppa Italia contro l’Empoli in un clima surreale ma anche di grande carica. “Correremo per te ogni minuto, cercheremo per te la vittoria in ogni partita, aspettandoti in campo per trasmettere la tua gioia e il tuo bel calcio. Tornerai migliore di prima!”, le parole di Dodo che sintetizzano il sentimento prevalente nello spogliatoio viola.

IL RECUPERO. Si può tornare a parlare anche di calcio, insomma. Fiorentina-Empoli si giocherà, proprio su indicazione di Bove. Dopo le incertezze della tarda mattinata e l’ipotesi rinvio poi messa parte. Fiorentina-Inter invece sarà recuperata verosimilmente a febbraio, se le due squadre centreranno gli Ottavi di Conference e Champions senza passare dagli spareggi. Forse il 5 febbraio, una delle due date designate per i Quarti di Coppa Italia (l’altra data da tabellone è il 26 febbraio, quando potrebbero giocare Fiorentina ed Inter i rispettivi match di Coppa in caso di qualificazione). Altrimenti il 12 febbraio. Si giocherà al Franchi, tra l’altro, a ridosso del match di ritorno, Inter-Fiorentina, in programma il 9 febbraio. Fiorentina-Inter ripartirà dal 17′, dal fallo laterale per i viola dopo check del Var che aveva ufficializzato l’annullamento del gol di Lautaro (come confermato dall’AIA). Spera di esserci, ovviamente, anche Edoardo Bove. E con lui spera, stringendosi con forza, tutta Firenze.

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