Connect with us

Editoriali

La Fiorentina si è regalata una sfida dei sogni contro l’Inter. Prima la Conference: quanto turnover per Palladino?

Una striscia di vittorie straordinaria, ottenute con grande maturità. Prima della partita più attesa torna la coppa: Palladino stavolta non stravolgerà la squadra

È iniziato come meglio non poteva l’ultimo grande ciclo di partite dell’anno solare. È iniziato come la Fiorentina ci ha ormai abituato: con una vittoria, la settima di fila in campionato, arrivata col Como.

Una vittoria tutt’altro che scontata, proprio in virtù della straordinaria striscia che i viola stanno portando avanti. La Fiorentina non è una squadra abituata a vincere così tanto – le 7 vittorie di fila in Serie A sono la seconda striscia di vittorie più lunga nella storia dei viola –, perciò non è affatto banale, dopo averne vinte 6, riuscire a rispettare il pronostico anche questa volta. Per di più, facendolo con gli abiti della grande squadra: con solidità, rischiando poco e affidandosi alle proprie stelle. Perché tutto il collettivo viaggia a meraviglia, ma poi emergono i campioni, quello fanno la differenza. La sta facendo De Gea, che anche al Sinigaglia ha tirato fuori una tripla parata ravvicinata che ha negato il potenziale 1-1 dei padroni di casa, episodio che poteva cambiare completamente l’inerzia della gara. Allo stesso modo, la differenza la sta facendo Moise Kean, che a Como stava giocando forse la partita meno brillante di questo straordinario avvio di stagione in maglia viola e che alla fine ha timbrato il cartellino con un gol pesantissimo, che ha stroncato le gambe degli uomini di Fabregas e assicurato i tre punti a quelli di Palladino.

Portiere e centravanti, oltre a tutto il resto che gira, e la Fiorentina vince. Lo fa in modi diversi: soffrendo, dominando, ‘giocando’ con gli avversari. Ciò dimostra una grande maturità da parte del gruppo, che ora è atteso dalla prova più dura. Domenica infatti al Franchi arriva l’Inter campionessa in carica e favorita per vincere lo Scudetto anche quest’anno. I viola vogliono continuare a sognare, i nerazzurri devono obbligatoriamente vincere per cercare di allungare il maxi gruppo che si trova in testa alla classifica di Serie A. Gruppo in cui si trova anche la Fiorentina, che infatti si è concessa il grande onore di rendere la partita di domenica una sfida Scudetto. Una sfida difficilissima, la più ardua fin qui sul cammino straordinario di Kean e compagni, ma la Fiorentina, pur partendo sfavorita, vola sulle ali dell’entusiasmo e giustamente non ha paura di nessuno. Inoltre, sarà trascinata da un Franchi dimezzato ma comunque bollente.

Prima però c’è un’altra sfida da affrontare. Domani sera, sempre al Franchi, arrivano i ciprioti del Pafos. La sfida non può che passare in secondo piano, visto ciò che sta combinando la Fiorentina in campionato e il match di cartello che incombe tra pochi giorni. Tuttavia, resta una partita importante, che può ipotecare il passaggio del turno dei viola in Conference League. La domanda è soltanto una: quanto turnover effettuerà Palladino? Nelle ultime 10 partite i viola hanno vinto 9 volte, ma l’unico ko è arrivato proprio in Conference nella precedente sfida contro un’altra cipriota, l’APOEL. Squadra più debole dell’avversario di domani, come testimoniato dagli 11 punti che separano le due squadre nella classifica del campionato nazionale. Durante la partita con l’APOEL Palladino aveva stravolto la squadra (10 cambi su 11 giocatori), mandando in campo in pratica tutte le riserve – sebbene al tecnico questo concetto piaccia poco, la realtà è proprio questa –. Il risultato fu una partita davvero brutta, persa 2-1 dai viola.

È bene chiarirlo subito: è inevitabile (e giusto) che anche domani sera si vedano diversi cambi di formazione, perché ci sono calciatori che hanno bisogno di risparmiare energie in vista dei tantissimi impegni ravvicinati che aspettano i viola. In primis, con tutta probabilità, proprio Kean e De Gea, portiere e centravanti. Tuttavia, memore di quanto è successo a Nicosia, stavolta Palladino potrebbe adottare un turnover meno estremo. Kean verrà portato almeno in panchina, con la speranza di non doverlo schierare a partita in corso ma tenendosi la possibilità di giocarsi questa carta, in caso di necessità. Quasi nulle le speranze di rivedere Gudmundsson tra i convocati. L’islandese resta in forte dubbio: l’obiettivo, come dichiarato dallo stesso Palladino, è cercare di riaverlo in panchina per l’Inter.

La partita dei sogni, quella che tutti aspettano, è quella con l’Inter. Ma domani c’è la possibilità di mettere a posto le cose in Conference, perché una vittoria metterebbe la Fiorentina con un piede al prossimo turno. Le riserve stavolta devono battere un colpo, per tentare di creare grattacapi a un Palladino che ora sembra avere le idee chiarissime.

16 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

16 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Editoriali

16
0
Lascia un commento!x