I viola, senza i nuovi acquisti, abbattono i nerazzurri con un 3-0 che non ammette repliche. Prestazione cinica e attenta
La Fiorentina originale, quella senza tutti i nuovi acquisti di gennaio, abbatte l’Inter nel recupero di campionato. I viola si impongono per 3-0 sui nerazzurri grazie al gol di Ranieri e alla doppietta di uno scatenato Moise Kean che a febbraio ha già battuto il proprio record di gol in una stagione.
Prova concreta, attenta, solida e cinica di una Fiorentina che rischia qualcosa solo nelle prime battute del primo tempo. Poi con il passare dei minuti la squadra di Palladino è cresciuta dominando infine in lungo e in largo per tutto il secondo tempo.
E proprio nel secondo tempo i viola hanno legittimato la propria supremazia con tre gol arrivati in rapida sequenza
Un risultato forse inaspettato viste quelle che erano le premesse: ovvero Fiorentina ridotta all’osso contro la corazzata Inter che invece arrivava a pieno organico. Sconfitta dura e senza appello inflitta alla squadra di Inzaghi che esce dal Franchi con le ossa rotte.
Per Palladino invece solo buone notizie. Detto della prestazione assoluta di Kean (sotto lo sguardo di Spalletti in tribuna), da sottolineare anche la prestazione di Beltran (sempre più pressatore a tutto campo) e di Ranieri che trova il gol e in difesa è sempre attento e preciso. Ma più in generale di tutta una squadra che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo.
Nell’emergenza più totale i viola si portano a casa la terza vittoria consecutiva Sostanza, cuore e, perché no, anche qualità nel colpire l’Inter praticamente in tutte le occasioni avute. Nel primo tempo Sommer aveva detto di no a Kean, nelle altre tre occasioni i viola hanno trovato la via del gol.
La Fiorentina si porta a casa una vittoria che vale più dei canonici tre punti proprio per come è arrivata. E lunedì la replica, a San Siro, con Palladino che stavolta potrà contare su tutti i nuovi acquisti di gennaio.
Intanto Firenze sogna perché con questi tre punti la Fiorentina aggancia la Lazio e torna a respirare l’aria di Champions.
Di
Francesco Zei