La Fiorentina tra acquisti mirati e cessioni eccellenti: ecco la strategia di gennaio dei viola
Un mese di trattative e la testa orientata al campo. Saranno trenta giorni intensi, non soltanto perché la Fiorentina è attesa da un inizio 2025 intrigante sotto il profilo del calendario: Napoli, Monza, Torino, Lazio e Genoa. Tutte sfide che Raffaele Palladino e i suoi affronteranno con la sessione di calciomercato invernale aperta. Con tutte le conseguenze che questa potrà portare nelle discussioni in entrata e in uscita. I viola, prossimi al giro di boa del campionato, si ritrovano nelle posizioni di classifica più nobili. L’obiettivo è ormai chiaro: inseguire, fin quando possibile, la qualificazione alla prossima Champions League. Ne va del prestigio di una piazza che la meriterebbe a priori ogni anno ma soprattutto sarebbe il vero colpo del Palladino atto primo in mezzo alla rivoluzione tecnica e tattica che in raccordo con la società sta attuando ormai da oltre sei mesi.
La Fiorentina è arrivata a gennaio, ovvero al momento in cui si potrà fare un primo bilancio orientativo, con tutte le carte in regola per provare a lottare con le concorrenti. Lazio, Juventus, Bologna e Milan dando per scontato che Inter, Napoli e Atalanta sono le candidate primarie alla lunga corsa per il titolo. Non sarà facile tenere il passo di club certamente più attrezzati e che hanno come obiettivo minimo quello di centrare il piazzamento Champions. Ma l’Atalanta è il miglior esempio di come, in mezzo al restyling dello stadio, con un bacino nettamente inferiore alle altre, merito del lavoro nel settore giovanile e grazie a un mercato attento anche in tema di plusvalenze, si possa competere ad altissimi livelli con tutti i propri limiti di investimento e di appetibilità.
La sensazione è che chiuso il triennio con Vincenzo Italiano, e dopo aver inaugurato il patrimonio del Viola Park, il presidente Rocco Commisso e la sua dirigenza abbiano deciso di accelerare nella direzione della sostenibilità (e dunque della valorizzazione del settore giovanile) unita a una serie di investimenti mirati, strategici, per niente banali. Un cambiamento radicale avviato la scorsa estate che ha puntato sull’azzeramento delle gerarchie pregresse e sull’inserimento di leader di indubbia qualità (De Gea, Gosens, Kean, Gudmundsson su tutti) abbinati a elementi funzionali al progetto tecnico (Adli, Cataldi, lo è stato Bove). Senza dimenticare chi è cresciuto nel vivaio (Ranieri, Comuzzo, Sottil, Martinelli) e ascoltando le indicazioni del tecnico in sede di mercato.
Lo ha detto in tempi non sospetti proprio Commisso. Se ci sarà bisogno di fare uno sforzo, anche a gennaio, verrà fatto. Il primo arrivo è Nicolas Valentini, già bloccato in estate e che avrà bisogno di tempo per essere al top. Pare soprattutto un inserimento già programmato per la prossima stagione. Il nome più interessante, e più vicino in questo momento, è Michael Folorunsho. La Fiorentina aveva necessità di trovare un giocatore che somigliasse, come caratteristiche tecniche e di movimento, a Edoardo Bove. Trattativa di fatto già conclusa, in attesa che passi questa giornata di campionato. Poi il centrocampista arriverà a Firenze e considerando che il mercato di gennaio sia il più complicato e che grande attenzione va anche all’inserimento di un giocatore che sia idoneo a entrare in un nuovo gruppo in corso d’opera, pare il miglior acquisto possibile, anche nella formula (diritto di riscatto a 9 milioni di euro). Poi la dirigenza potrà concentrarsi su movimenti minori, intesi come di secondaria priorità. Ovvero sostituire quegli elementi che sembrano ormai destinati a salutare Firenze: Quarta, Biraghi, Kayode e forse uno tra Ikoné e Kouame. Poche operazioni ma mirate è il messaggio che Palladino ha fatto arrivare agli uomini di mercato viola. Non è il momento di stravolgere ma semmai quello di continuare a cambiare pelle alla sua rosa originaria. Salutati Quarta e Biraghi, infatti, la Fiorentina avrà un nuovo capitano definitivo (Ranieri) e altri che scaleranno ulteriormente nelle gerarchie. Di fatto la squadra di Italiano, intesa come leader e punti di riferimento, è pressoché azzerata. Eccezion fatta per alcuni giocatori che però sono ormai al 100% dentro le dinamiche di Palladino e il suo staff.
La questione Biraghi merita un approfondimento. Giusto che pretenda maggiore spazio e naturale che lasci la Fiorentina a gennaio. Un peccato che le strade si siano divise così, con l’ormai ex capitano fuori dai convocati (e a parte in allenamento) e un lungo ma inequivocabile silenzio da parte sua. Negli ultimi giorni, però, è uscita l’indiscrezione che Italiano lo vorrebbe gennaio al posto di Lykogiannis. Non è l’unica squadra interessata, sia chiaro. Ma visto il contratto in scadenza a giugno e dunque ancora il cartellino in mano ai viola, sarebbe da evitare una sua cessione proprio al Bologna diretta concorrente per un posto in Champions. C’è modo e modo di dirsi addio, anche quando si ha il cuore colmo di amarezza.
Buon anno al popolo di LaViola.it, sperando sia il più sereno ed emozionante possibile.
Di
Matteo Dovellini