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Editoriali

Gol, sorrisi e fiducia: la risposta che serviva dopo Bergamo. Questo Nico può tornare a trascinare la Fiorentina

Nico Gonzalez

La Fiorentina è tornata divertirsi: contro il Sassuolo fin troppo facile, ma una risposta così non era scontata

In partite come quella di domenica non è sempre facile capire qual è il limite tra i meriti di una squadra e i demeriti dell’altra. Senz’altro non vincere con un Sassuolo messo così sarebbe stato arduo per chiunque, ma anche la Fiorentina ci ha messo molto del suo. Con un approccio giusto, con un buon ritmo di gioco, con la determinazione di chi voleva vincere la partita. Per riscattarsi da una delusione. Ecco, la risposta migliore la Fiorentina l’ha data come reazione alla sconfitta di Bergamo. Un’eliminazione dalla Coppa Italia che ha fatto male al gruppo di Italiano, per come è arrivata e perché dopo l’1-0 dell’andata c’era la voglia, grande, di tornare a Roma. Però questo gruppo ha reagito, per l’ennesima volta in questo triennio fatto di alti e bassi. Delusioni ma anche risalite.

RISPOSTE. Così il 5-1 al Sassuolo è servito per ritrovare gol e sorrisi. Napoli agganciato all’8° posto, scontro diretto dell’andata a favore (3-1), Lazio a +5. Cinque reti come quelle segnate al Frosinone due mesi e mezzo fa, eppure la vittoria contro i neroverdi pare avere contenuti diversi. Più profondi. Per le risposte delle seconde linee, intanto. Perché Italiano aveva cambiato nove giocatori rispetto all’Atalanta, ma chi ha giocato lo ha fatto con fame e intensità. Barak ha risposto presente ritornando a segnare, Sottil è finalmente stato incisivo in zona gol, Parisi è apparso quel ‘motorino’ che tanti si immaginavano a inizio stagione. E Arthur, finito indietro negli ultimi mesi, è tornato ad assomigliare a quello dei tempi migliori. Chiaro, senza troppa pressione in mezzo al campo, ma i segnali sono parsi molto interessanti. E poi, appunto, i sorrisi. Quanto è importante ritrovare serenità e divertimento per una squadra apparsa troppe volte nervosa sotto il peso delle pressioni e delle cose che non funzionavano. Sul campo si è rivisto un gruppo che ha ritrovato il piacere di giocare di collettivo, di provare giocate non banali.

EL DIEZ. E poi i due gol di Gonzalez. Nico è entrato nella ripresa e ha dato un’altra marcia alla squadra. Ha scaldato i guanti di Consigli provocando il corner che ha mandato in gol Quarta, ha segnato di testa e poi ha finalizzato una bella combinazione con Barak. Ha pure sfiorato la tripletta. Ecco, Nico è il giocatore che può far svoltare questa squadra. Uno dei pochissimi potenziali ‘top’ che ha in gruppo Italiano. Discontinuo, spesso limitato da infortuni o condizione non ottimale. Ma quando è ‘in palla’ Gonzalez è un vero valore aggiunto. Si è visto tante volte, anche nella cavalcata della seconda parte della scorsa stagione. Così come fino a dicembre quest’anno. Ora rivedere sprazzi di quel giocatore fa ben sperare. “Nico a questi livelli e con questa condizione mentale sono convinto che sarà un altro giocatore. Lo conosco, quando si esalta è capace di tutto”, ha commentato Italiano. Che non è rimasto indifferente al secondo tempo del suo 10. Gonzalez è a quota 9 gol in campionato, 13 in stagione: l’anno scorso arrivò a 14, il suo record è 15 ai tempi della Serie B tedesca con lo Stoccarda.

PER LA STORIA. Intanto Firenze si sta caricando per la semifinale europea. Sarà ‘solo’ Conference, ma la possibilità di giocare la seconda finale europea in due anni è un qualcosa di storico. Più di 20mila biglietti venduti, si cercherà di arrivare vicini a quota 30mila per ricreare quel fortino che tante volte è stato decisivo. La Fiesole ha chiamato tutti a raccolta, la strada per Atene passa per gran parte dall’andata di giovedì al Franchi. Non sarà facile, il Club Brugge è squadra in forma che gioca un calcio offensivo e vola sulle ali dell’entusiasmo. Ha tanti giovani molto interessanti, ma anche gente esperta abituata a giocare in contesti europei. Ma certo non è imbattibile e la Fiorentina in gare ad eliminazione diretta sa come dire la sua. Lo ha dimostrato tante volte in questi tre anni. La risposta post-Bergamo è stata forte e chiara. La Fiorentina c’è, non ha mollato. Con il Brugge vale un pezzo di storia.

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