Bove vede la luce in fondo al tunnel. Potrebbe tornare a giocare se i prossimi test fossero negativi. Ma solo all’estero
Edoardo Bove vede la luce in fondo al tunnel. Come riporta la Gazzetta Dello Sport, il calciatore che è tornato alla Roma dopo il prestito di un anno alla Fiorentina, potrebbe rivedere a luglio (o al massimo entro l’estate) la possibilità di tornare a giocare.
Ovvero quando, e se, la lunga serie di accertamenti cui si è sottoposto dal marzo scorso all’ospedale Torrette di Ancona culminerà con un positivo test di abilitazione finale. Un percorso di valutazione dei rischi connessi all’arresto cardiaco accusato dal giocatore lo scorso primo dicembre in Fiorentina-Inter che non è ancora terminato. E che l’entourage del giocatore vive con comprensibile speranza dopo i primi riscontri che hanno dato “esito negativo”: in questo caso da intendersi, in gergo medico, come una buona notizia. Obiettivo Bove vuole tornare a giocare a tutti i costi, è la sua missione. Ma per realizzare il suo forte desiderio è necessario che tutti gli accurati esami in corso di svolgimento escludano potenziali ricadute. Al giocatore, com’è noto, è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo. I test medici effettuati ad Ancona negli ultimi tre mesi dal professor Antonio Dello Russo si sono rivelati molto incoraggianti. Ed è auspicabile che il centrocampista riesca ad ottenere il via libera il prossimo mese. Anche se, è bene ricordarlo, con un defibrillatore in corpo il 23enne non potrà di giocare in Italia, bensì solo all’estero. Dove il regolamento stabilisce che è il calciatore ad assumersi la responsabilità di tutto accettando ogni rischio. Non come in Serie A, al momento, in cui Edoardo non può giocare e in cui la legislazione non sono nemmeno previste revisioni nei prossimi mesi.
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Redazione LaViola.it