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Franchi, piano segreto per trovare i 100 milioni mancanti. L’intervento di Commisso e degli enti locali

Stadio Franchi - Lavori in Curva Fiesole

La Fiorentina può entrare nel progetto alle condizioni del patron viola, ma una mano può arrivare anche da Comune, Regione e non solo

Un piano segreto sta prendendo forma e garantirebbe l’azionamento della bombola d’ossigeno finanziaria in grado di coprire le lacune economiche per il completamento dei lavori di restyling del Franchi. L’architrave sarebbe l’accordo in divenire tra il patron della Fiorentina Rocco Commisso e Palazzo Vecchio con in testa la sindaca Sara Funaro che sembra aver avviato con la Fiorentina un dialogo più costruttivo di quanto non fosse in un recente passato. Così scrive La Nazione.

DISPONIBILE. Commisso si era già detto disponibile a contribuire al progetto del Franchi, subentrando nella seconda fase dei lavori (la prima, quella attualmente in corso, è ovviamente gestita interamente dalle ditte che hanno vinto la gara d’appalto del primo lotto) dove si delinea sempre più marcatamente la strategia del project financing (o una formula giuridica analoga). Le condizioni poste da Commisso per mettere sul piatto una cinquantina di milioni sarebbero quelle di avere il «total control» sui cantieri – fedele al suo mantra ’fast, fast, fast’ – e, ovviamente, di ottenere un corposo benefit in cambio dell’aiuto economico. Sul piatto ci sarebbe la concessione di quaranta anni o più dello stadio (non l’usufrutto come inizialmente qualcuno in casa viola aveva ventilato).

INTROITI. Gestire il Franchi con la formula ’pacchetto pieno’ potrebbe così ingolosire la Fiorentina visto che, oltre al calcio, un impianto nuovo di pacca garantirebbe diverse possibilità di introito, dai maxi eventi ai concerti. In quel caso ci sarebbe poi da capire se e cosa la Fiorentina dovrebbe versare annualmente perché 50 milioni per 40-50 anni sono un canone non oneroso per un impianto nuovo.

UNA MANO DAGLI ENTI LOCALI. Ciò detto saremmo a metà del guado perché all’appello mancherebbero ancora 50 milioni per completare i lavori (anche se, secondo le stime di alcuni, tra sky box e area hospitality altri cento milioni di euro, oltre a quelli già a disposizione, non basteranno). Ed è qui che scenderebbero in campo gli enti locali con la Regione che avrebbe già dato un informale ok a mettere sul piatto 10-20 milioni per avere uno stadio pronto per gli Europei 2032. Dieci dovrebbe metterli il Comune. E la stessa cifra arriverebbe dalla Città metropolitana. Per gli ultimi 10 milioni ci sarebbe una disponibilità di massima con il ministro Andrea Abodi. L’ultimo tassello potrebbe dunque arrivare da Roma. Se il patto andasse in porto, non è escluso si possa guadagnare un po’ di tempo rispetto alla consegna chiavi in mano dello stadio, ad oggi fissata per il 2029, data che fa storcere la bocca (per usare un eufemismo) alla Fiorentina e ai tifosi.

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