Imboccato un tunnel preoccupante, anche Italiano è in difficoltà. Per affrontare un terrificante tour de force la Fiorentina ha bisogno della crescita fisica dei suoi big
La crisi della Fiorentina non ha trovato sollievo neanche a Empoli. L’1-1 del Castellani ha certificato il momento molto delicato di Gonzalez e compagni, con una sola vittoria in nove gare nel 2024.
Come è ovvio che sia quando si mette in fila una striscia del genere, i malumori sono tanti in città. Verso Italiano, additato spesso come primo responsabile, ovviamente verso la squadra, ma anche verso la società, con i primi cori di contestazione dell’era Commisso giunti dai tifosi presenti al Castellani.
In realtà, il settimo posto attuale e i sette punti in più rispetto all’anno scorso ricordano che la stagione è ancora tutta da giocarsi. Tuttavia, il tunnel che ha imboccato la Fiorentina è preoccupante. E i segnali di difficoltà della squadra arrivano da prima della crisi di risultati inaugurata con il nuovo anno solare. In quelle vittorie striminzite di dicembre, infatti, già si notava come la squadra stesse andando oltre le proprie possibilità. Già si intravedevano delle criticità che poi sarebbero esplose nel momento in cui i risultati sono iniziati a diventare zoppicanti e con essi è sparita quella tranquillità di pensiero che permetteva di portare a casa il massimo risultato col minimo sforzo.
Ecco perché ci si è tanto lamentati di un mercato di gennaio non sufficiente, nonostante l’arrivo di Faraoni, terzino di esperienza, e di Belotti, punta da 100 gol in Serie A ma in cerca di riscatto dopo un paio di stagioni molto difficili. Il famigerato esterno che Italiano chiedeva pubblicamente da fine dicembre e non è mai arrivato, e diversi acquisti del mercato estivo al momento si stanno rivelando dei flop.
ITALIANO IN DIFFICOLTÀ. Ora però in crisi c’è andato anche lo stesso allenatore. Ci si augura che le sue discutibili dichiarazioni nel post partita di Empoli siano solo una strenua difesa pubblica del gruppo e che all’interno del Viola Park l’ex Spezia sia stato ben più duro con i suoi uomini. Resta il fatto che al momento qualcosa del suo credo, che ha fatto tornare i tifosi allo stadio dopo anni di grigiore e ha riportato in Europa la Fiorentina, non sta più funzionando. Anzi, è al momento un limite. Questo fa parte dei rischi che propone il calcio di Italiano: ti dà tanto, ma se non lo fai bene rischi di prendere solo tante imbarcate. Seppur sporadicamente, lo si è visto diverse volte in queste due stagioni e mezzo a Firenze del tecnico siciliano. Quello che preoccupa è la (non)continuità, il prolungato susseguirsi di prestazioni opache o negative, visto che una delle doti della Fiorentina di Italiano era quella di rialzarsi subito dopo anche la più dura delle sconfitte. Ecco perché l’allenatore gigliato deve inventarsi qualcosa riuscire a invertire la marcia al più presto. Anche perché il calendario adesso si impenna di difficoltà, con un ciclo terrificante che aspetta la Fiorentina.
CALENDARIO DA PAURA. Si parte con la Lazio lunedì prossimo, sabato 2 marzo si va a Torino sponda granata. Giovedì 7 e giovedì 14 marzo gli ottavi di Conference League (avversario ancora da scoprire), nel mezzo tra i due impegni europei la sfida del Franchi contro la Roma; circa tre giorni dopo (calendario ancora da comunicare) c’è la trasferta di campionato con l’Atalanta. Poi la sosta per le nazionali, dopo la quale c’è subito il Milan in casa. Il 3 aprile la semifinale di andata con l’Atalanta, intorno al 7 aprile la trasferta contro la Juve che chiude un ciclo spaventoso, durante il quale la Fiorentina affronterà una dietro l’altra gran parte delle big del campionato.
JACK, ARTHUR E NICO. Di certo, oggi come oggi, una grande differenza possono farla solo i giocatori. In particolare, quelli di maggior qualità, che hanno trascinato la Fiorentina nel girone di andata e che stanno mancando tremendamente in questo 2024. Stiamo parlando in primis di Bonaventura, Arthur e Gonzalez. Per Jack il discorso è duplice: vive un momento di difficoltà a livello fisico ed è in rotta con la società per la questione rinnovo che, con ogni probabilità, non arriverà. L’Europeo può essere uno stimolo ulteriore a dare il massimo per un giocatore che, comunque sia, in passato si è sempre dimostrato un grande professionista. Anche negli ultimi difficili mesi a Milano, in una situazione simile a quella che sta vivendo oggi. Inevitabile, vista l’età, che non potesse fare un campionato intero al livello dei primi mesi, adesso l’importante è che recuperi brillantezza fisica.
Lo stesso vale per i due sudamericani. Arthur è un calciatore che deve essere gestito, ma visto il deludente rendimento di quello che doveva essere il suo alter-ego (Maxime Lopez) risulta essere insostituibile per far girare al meglio la squadra. Italiano spera quantomento in una crescita della condizione fisica del brasiliano – “è al 40%”, ha detto di lui il tecnico gigliato dopo Empoli – per uscire dalla crisi, in vista dell’imminente ciclo di ferro. Certo, il rendimento ‘a singhiozzo’ di Arthur in questa stagione suggerisce un basso grado di ottimismo sulla possibilità di un suo regolare impiego al 100% della forma.
Nico è apparso ancora indietro di condizione. Non poteva essere altrimenti, dopo i due mesi di stop per una lesione muscolare di 2° grado. Al Castellani ha provato più volte ad andare via col suo ottimo primo passo, non riuscendoci. La sua è la situazione più lineare: ogni allenamento, ogni partita, serviranno a mettere minuti e a far crescere la sua condizione. Anche lo scorso campionato la Fiorentina soffrì tantissimo nella prima parte, quando Gonzalez non c’era o non era al meglio. Resta il giocatore più importante di questa squadra: averlo al meglio è fondamentale per cambiare le sorti della stagione.
VERSO LA LAZIO. Ecco perché un’altra settimana di lavoro senza impegni è attualmente una buona notizia. Non è l’unica ragione per spiegare il momento difficile, ma che la Fiorentina sia in difficoltà anche sul piano fisico è lampante. Far salire di condizione tutto il gruppo e, in particolare, questi tre giocatori è una condizione imprescindibile se si vuole sopravvivere al prossimo mese.
A cominciare dallo scontro diretto, lunedì 26 febbraio al Franchi, contro la Lazio. Squadra che, nonostante la sconfitta col Bologna, sta decisamente meglio della Fiorentina ed è una vera bestia nera dei viola. Da quando è a Firenze, Italiano non ha mai vinto contro la squadra di Sarri, racimolando la miseria di un pareggio e ben quattro sconfitte in cinque precedenti. Brucia ancora la sconfitta dell’andata, con una follia commessa da Milenkovic nel recupero che regalò rigore e conseguenti tre punti ai biancocelesti, quando la partita sembrava da tempo indirizzata verso lo 0-0. Mai come in questo momento si avverte la necessità di sfatare il tabù. La Fiorentina è ancora in tempo per rialzarsi, ma deve mostrare segnali di ripresa fin da subito.
Di
Marco Zanini