La Fiorentina fa il suo esordio in Coppa Italia contro una delle migliori squadre di Serie B. Tanti i giocatori che devono sfruttare l’occasione
Stasera (ore 21) al Franchi la Fiorentina esordisce in Coppa Italia, la terza competizione nella quale è impegnata. La formula è sempre la stessa: le prime otto dello scorso campionato entrano a partire dagli ottavi, con l’ulteriore vantaggio del fattore campo, mentre le ‘piccole’ devono sorbirsi i turni preliminari e giocarsi l’accesso ai quarti in trasferta. Una formula discutibile, tutt’altro che equa, che però in questo momento Italiano abbraccia con favore, in virtù dei tantissimi impegni stagionali.
TROFEO MALEDETTO. Di solito, quando si arriva all’esrodio stagionale in Coppa Italia, parte l’inevitabile mantra: è l’occasione meno difficile per i viola di vincere un trofeo, che continua a mancare dal 2001. Tuttavia, l’anno scorso la Fiorentina è riuscita nell’impresa di raggiungere sia la finale di Coppa Italia che quella di Conference League e quest’anno punta a ripetersi, perché il sogno è sempre quello di tornare a vincere qualcosa. Ma non è chiarissimo quale sia la strada meno impervia. Nel 2022-23 il percorso per raggiungere la finale della coppa nazionale rispetto alla competizione europea è stato sicuramente più semplice: prima della finale persa con l’Inter, Gonzalez e compagni superarono Sampdoria, Torino e Cremonese. La buona sorte aiutò la Fiorentina, che sulla carta avrebbe dovuto affrontare avversarie di caratura più alta (Napoli e Roma, eliminate a sorpresa). Tuttavia, l’avversario in finale era più forte di quello trovato in finale di Conference (il West Ham).
Difficile che anche quest’anno le teste di serie dalla parte del tabellone dei viola incappino in clamorosi scivoloni. Anche perché l’incrocio teorico ai quarti vede la Fiorentina giocarsela proprio con l’Inter che guida la classifica di Serie A e che sconfisse i viola nella finale dell’anno scorso. I nerazzurri disputeranno un ottavo di finale tutt’altro che agevole contro il Bologna, ma restano i favoriti sulla carta per la conquista finale del trofeo. Sempre dalla parte del tabellone viola, in semifinale – salvo sorprese – si potrebbe trovare una tra Milan e Atalanta.
PARMA IN PALLA. Prima però c’è da affrontare il Parma, club che milita in Serie B ma assolutamente da non sottovalutare. La squadra allenata da Pecchia è in testa alla classifica e punta dritto al ritorno in Serie A: nelle ultime sette partite ha totalizzato cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta. Insomma, la Fiorentina si troverà di fronte una squadra in ottima salute, una delle migliori tra quelle che militano nella serie cadetta, che un mese fa ha eliminato il Lecce 4-2 dalla competizione.
La Fiorentina, da parte sua, andrà a caccia della continuità di risultati e rendimento dopo un periodo altalenante. La vittoria senza discussioni con la Salernitana, dopo quella comunque convincente contro il Genk, sono i sintomi una squadra in ripresa, ma per dirsi guarita servono altri buoni risultati stasera col Parma e domenica all’Olimpico con la Roma, in un sfida che sa di ennesima prova di maturità per i viola.
CHI DEVE SFRUTTARE LA CHANCE. Contro i Ducali sarà una grande occasione per le cosiddette ‘seconde linee’. Vero che con Italiano giocano in tanti, ma a quasi quattro mesi dall’inizio del campionato cominciano a delinearsi i contorni tra chi è titolare e chi parte dietro. Per chi è rimasto indietro nel minutaggio o chi spazio lo trova, ma solo nelle partite meno importanti, la sfida col Parma è una chance da non sprecare per mettersi in mostra.
Lo sa bene Pierozzi, che fin qui ha giocato solo nelle due sfide di Conference contro il modesto Cukaricki. Partito come vice Dodo, il terzino classe 2001 ha vissuto una preparazione molto difficile a causa degli infortuni e si è visto superare nelle gerarchie da Kayode, che è letteralmente esploso. Stasera per lui può essere una chance importante per mettersi in mostra. Per dimostrare che in questa Fiorentina ci può stare. Anche Mina ha avuto diverse difficoltà fisiche e ha giocato pochissimo: anche per lui stasera una bella occasione per dimostrarsi nuovamente affidabile, dopo la buona prova col Genk. A centrocampo, Mandragora partiva da titolare ai nastri di partenza della stagione, ma è stato scavalcato da Duncan, complice un avvio davvero troppo timido da parte del centrocampista italiano. Per riprendersi il posto, con un compagno di squadra che sta facendo molto bene, deve sfruttare ogni singolo minuto concessogli.
Lo stesso vale per Barak e Infantino. Il primo (probabile titolare stasera) ha avuto un serio problema di salute in estate, saltando di fatto tutta la preparazione. Nel frattempo, Bonaventura ha iniziato il campionato in maniera scintillante e Barak si è ritrovato a essere chiuso dal compagno. Infantino, complice l’assenza del ceco, aveva trovato spazio a inizio campionato, ma ora è sparito dalle rotazioni. Stasera potrebbe ritrovare qualche minuto e dovrà sfruttarli al meglio. D’altra parte, Italiano aveva anche speso belle parole per lui a fine agosto e non può aver cambiato radicalmente idea. Sugli esterni, Brekalo è scivolato in fondo alle gerarchie del ruolo. Col Napoli ha segnato il suo primo gol in maglia viola, dando il via a quella che finora è la miglior prestazione stagionale della Fiorentina. Poi però l’esterno croato non è riuscito a confermarsi, finendo per essere relegato in fondo alla panchina. La sua esperienza a Firenze è fin qui molto deludente, stasera è chiamato a dare un segnale.
CRISI NZOLA. Soprattutto, un segnale deve provare a darlo M’Bala Nzola. Le ultime scelte di Italiano ci dimostrano che anche lui ormai è una seconda linea, con Beltran promosso a titolare nonostante l’argentino non stia certo facendo sfracelli. Addirittura, contro il Genk gli è stato preferito Kouame, con tanto di ‘punzecchiatura’ di Italiano nel post partita: “Nzola? Se le reazioni non arrivano, bisogna stimolarle. I ragazzi sanno come si guadagnano maglie, minuti e presenze: so che qualcuno potrà essere imbronciato perché non ha giocato, ma se da domani pedala e me lo fa vedere, finisce qua. E le scelte saranno sempre difficoltose“.
Insomma, anche in allenamento il centravanti angolano non sta brillando per atteggiamento. Proprio come in partita. Lapalissiano che Nzola stia subendo il ‘salto di categoria’ rispetto a tutte le sue esperienze pregresse, tanto che le sue prestazioni col tempo si stanno involvendo invece che crescere. Ma da lui ci si aspetta una reazione al momento buio. Stasera probabilmente Nzola partirà dal 1′: sarà un’importante occasione per riscattarsi, soprattutto sotto l’aspetto della convizione e dell’agonismo. Se dovesse fallire anche questa chance, ce ne saranno sempre meno da qui in avanti.
Stasera al Franchi Italiano si affiderà a qualche giocatore indietro nelle rotazioni, ma il Parma resta avversario di tutto rispetto. Vincere e convincere all’esordio in Coppa Italia è l’obiettivo della Fiorentina, per poi rituffarsi carichi in campionato e preparare al meglio lo scontro diretto contro la Roma.
Di
Marco Zanini