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Editoriali

Fiorentina, in Ungheria coi migliori? Stadio, quante incognite. Fare in fretta ora è un problema

Cinque partite cruciali chiuderanno la prima metà della stagione viola. Stadio, la Fiorentina chiede che l’inizio dei lavori al Franchi venga posticipato

Il tempo dei primi bilanci significativi si avvicina per la Fiorentina. Dopo il pareggio con la Roma, i viola si apprestano a chiudere la prima parte del proprio percorso in Conference League contro il Ferencvaros e, soprattutto, a concludere il girone di andata di Serie A dopo le sfide con Verona, Monza, Torino e Sassuolo.

Altre quattro partite e si tireranno le prime somme, guardando la posizione in classifica della Fiorentina dopo le prime 19 giornate. Al momento i viola hanno cinque punti in più della scorsa stagione e gli stessi punti del 2021-22: per chiudere il girone d’andata migliorando il bottino della prima stagione del ciclo Italiano servono almeno tre vittorie su quattro. La Fiorentina ha già affrontato tutte le big del campionato, ma le quattro avversarie che le rimangono sono tutt’altro che una passeggiata. Il Verona, prossimo avversario in campionato, è la più abbordabile – ovviamente sulla carta – ma le altre tre sono squadre che possono mettere in difficoltà chiunque.

Prima però c’è da giocare l’ultima partita del girone di Conference League. Domani la Fiorentina affronta in trasferta gli ungheresi del Ferencvaros: l’obiettivo è quello di vincere il girone, il che eviterebbe di giocarsi il doppio turno playoff contro una squadra che scende dall’Europa League e accedere direttamente agli ottavi. Per farlo, Gonzalez e compagni hanno a disposizione due risultati su tre. Non va sottovalutata la squadra di Stankovic, che all’andata per un’ora mise in difficoltà gli uomini di Italiano. Stavolta non potranno sfruttare l’effetto sorpresa, ma cali di tensione non sono ammessi. Visto che il primo posto vorrebbe dire evitare due partite complicate in un calendario congestionato, è probabile che la Fiorentina affronti la partita con la miglior formazione possibile o quasi.

SLOW O NIENTE? Infine, la questione stadio. Ieri sono state aperte le offerte tecniche dei due concorrenti in gara per l’affido dei lavori per il restyling del Franchi. Entro fine anno la commissione giudicatrice decreterà l’aggiudicazione a uno dei due concorrenti. Insomma, l’iter per i lavori, che dovrebbero iniziare a gennaio, procede spedito, nonostante il piccolo problema dei fondi mancanti per completare l’opera. Ma intanto la Fiorentina dove giocherà?

Non a Empoli, questa è la notizia di ieri. Ma non è l’unica, perché nel caso si optasse per l’opzione Padovani, la ristrutturazione dell’impianto non sarebbe pronta in tempo per l’inizio della prossima stagione. Da qui la richiesta della Fiorentina di posticipare l’inizio dei lavori del Franchi per consentire di completare i lavori sul Padovani o per trovare nuove soluzioni. Tuttavia, i lavori sul Franchi dovrebbero concludersi entro il 2026, altrimenti si perdono i fondi europei già stanziati.

E così, paradossalmente, il ‘fare in fretta’, il ‘fast fast fast’ che chiede l’Europa è diventato un problema. Allo stato attuale sarebbero più comode le tipiche tempistiche del nostro paese. Sempre che il Governo italiano accetti di parlare con l’Europa, che a sua volta sia favorevole a concedere proroghe sulla ‘deadline’ di dicembre 2026. Il che è tutt’altro che scontato.

L’azzardo di Nardella nel voler portare avanti un progetto molto ambizioso e pieno di difficoltà (tecniche, economiche, politiche e burocratiche) che si stanno via via materializzando è stato enorme. Per scoprire se davvero le tessere del puzzle finiranno tutte al proprio posto (ed eventualmente in che modo), non occorrerà attendere ancora molto.

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