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Editoriali

Fiorentina a caccia della 2ª finale europea consecutiva, contro un avversario di tutto rispetto (e in grande forma)

Vigilia delle semifinali di Conference League. Per giocarsi una rivincita in Europa i viola devono passare dal Club Brugge, che vive un grande momento

La Fiorentina si appresta a vivere la vigilia dell’ennesima semifinale del ciclo Italiano: la quinta in tre anni di gestione dell’attuale tecnico, che a fine stagione lascerà Firenze. Nel primo anno in Coppa Italia fu la Juventus ad andare la finale, in un doppio incrocio pieno di rimpianti per i viola per come andò la partita di andata. L’anno scorso le semifinali con Basilea in Conference e Cremonese in Coppa Italia sorrisero alla Fiorentina, poi sappiamo tutti com’è andata a finire. Ancora fresca la delusione per la prima semifinale di quest’anno, con la sconfitta contro l’Atalanta di pochi giorni fa a sancire la fine del percorso nella coppa nazionale.

Adesso tocca alla Conference League, tocca al Club Brugge. Un club in grande forma, che viene da ben sette vittorie consecutive tra campionato e Conference. Il cambio di allenatore un mese e mezzo fa ha rappresentato una svolta nella stagione: dalle giovanili è stato promosso Nicky Hayen, che sembra aver rimesso tutte le cose a posto inanellando la striscia di vittorie consecutive sopracitata. Una squadra propositiva, che segna tanto, pericolosa anche nelle ripartenze, con il giusto mix tra giovani talenti e veterani. Anche stavolta la Fiorentina partirà con i favori del pronostico, ma il livello del club belga è ben più alto del modesto Viktoria Plzen appena eliminato. Di certo, la Fiorentina preferisce affrontare avversari del genere rispetto a squadre che pensano esclusivamente alla fase difensiva, ma deve stare anche molto attenta alla velocità degli esterni del Club Brugge, che potrebbero far soffrire i viola.

Ci sarà il supporto del Franchi a sostenere Gonzalez e compagni. Impossibile che si arrivi al tutto esaurito, complici anche le previsioni meteo infauste, ma sarà comunque una bella cornice di pubblico. Ci auguriamo di vedere seduto in tribuna anche il presidente Commisso, che farà di tutto per essere presente allo stadio in una delle gare più importanti della stagione.

In campo ci sarà la Fiorentina migliore. Salvo problemi dell’ultimo minuto, l’unico dubbio riguardava Mandragora, che sembra però aver recuperato e viaggia verso una maglia da titolare al fianco di Bonaventura, il quale verrà nuovamente schierato nella posizione di ‘falso mediano’, con la sua interpretazione del ruolo che porta la Fiorentina a disporsi con una sorta di 4-1-4-1.

Il dubbio, semmai, viene là davanti. Prima della partita col Sassuolo era quasi certo l’impiego di Kouame sulla fascia sinistra, ma la prestazione di Sottil, autore di un gol e due assist, ha rimescolato le carte. È il caso di dare fiducia al classe 1999? Oppure sarebbe meglio insistere con l’attaccante ivoriano, dati i troppi dubbi legati alla discontinuità cronica di Sottil? Quel che è certo, è che tante delle fortune della Fiorentina passeranno per i piedi di Nico Gonzalez. Il dieci viola viene dal gol qualificazione contro il Viktoria Plzen e dalla doppietta da subentrato contro il Sassuolo la scorsa domenica. Nel mezzo, la prestazione insufficiente contro l’Atalanta. L’argentino sembra però in crescita di condizione in questo finale di stagione, dopo una seconda parte di stagione non all’altezza della prima. Le difficoltà della Fiorentina là davanti non spariranno magicamente, perciò serve il massimo apporto del miglior giocatore in rosa per tornare a giocare una finale europea.

Si è capito da settimane che la Fiorentina sta pensando principalmente alla vittoria di un trofeo, soltanto accarezzata l’anno scorso e sfumata proprio in finale di Conference nel peggiore dei modi. Proprio quella cocente delusione è la principale motivazione di questo gruppo, chiamato ancora una volta a dimostrare il proprio valore in una notte europea. Per prendersi una rivincita, per tornare a disputare una finale e cercare di vivere un epilogo differente, il cammino passa dal Club Brugge.

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