Finalmente sbloccato un tormentone durato sette mesi: l’islandese perfetto per il modulo di Palladino
Finché non ci sono visite (in mattinata) e ufficialità (prevista in giornata) bene aspettare, ma ormai ci siamo. Albert Gudmundsson diventerà un giocatore della Fiorentina. Sette mesi dopo il lungo tira e molla partito a gennaio, fino alle montagne russe delle ultime settimane. Nella serata di Ferragosto il Genoa ha dato l’ok per la conclusione della trattativa, le cifre sono quelle messe sul piatto dalla Fiorentina già da diversi giorni: 25 milioni complessivi tra prestito oneroso (8) e diritto di riscatto che diventa obbligo al raggiungimento di determinati obiettivi (17). Inseriti anche alcuni bonus, ma ciò che ha fatto sbloccare il domino è stata l’accelerata del Genoa per Pinamonti.
PERFETTO PER PALLADINO. Del resto da Genova lo avevano ribadito in tutte le salse: per Gilardino bisognava prima trovare un sostituto e poi liberare l’islandese. L’affare Retegui-Atalanta ha ‘solo’ fatto slittare l’approdo di Gudmundsson a Firenze, ma ormai tutte le parti erano convinte di poter andare a dama. Formula approvata tra le due società, il giocatore spingeva per arrivare in viola e ormai aveva capito che l’Inter difficilmente si sarebbe fatta avanti in modo concreto. In mattinata fissate le visite mediche, poi sarà un nuovo giocatore viola. Lo avrebbe voluto Italiano per provare a restare in zona Champions a gennaio, se lo godrà Palladino come trequartista nel suo 3-4-2-1. Sulla carta Gudmundsson sembra perfetto per questo tipo di calcio, il nuovo tecnico dovrà cercare di valorizzarlo come ha fatto Gilardino in rossoblù: libertà creativa e fiducia nei suoi colpi.
NICO-JUVE. Come un effetto domino, ora si può sbloccare Nico Gonzalez alla Juventus. Trattativa decisamente meno avviata, ma l’impressione è che come spesso è accaduto non sarà difficile trovare una strada che metta d’accordo la Fiorentina e i bianconeri. Servirà il sì di Commisso, che pochi giorni fa dagli Stati Uniti aveva lanciato il messaggio di non voler cedere l’argentino. Il 10 viola, dal canto suo, avrebbe già fatto capire di gradire un cambio di casacca e la destinazione bianconera, e del resto la situazione che si è creata non prevede scenari di permanenza. L’impressione è che il passaggio Firenze-Torino dell’ennesimo ‘gioiello’ viola degli ultimi anni stavolta sarà più indolore, sia per la freddezza che si è creata tra l’argentino e la piazza, sia perché effettivamente Gudmundsson può rappresentare un sostituto all’altezza. Ma la Fiorentina perde comunque un protagonista degli ultimi anni, uno da 38 gol e 19 assist in 125 partite. Gli infortuni, le difficoltà legate alla Nazionale, ma anche tante giocate decisive.
GUD-FLACO. E chissà che la maglia numero 10 non possa andare sulle spalle proprio di Gudmundsson. O magari di Colpani. In ogni caso la Fiorentina si è portata a casa sulla trequarti due dei migliori interpreti dell’ultimo campionato: il segnale è positivo. Sull’islandese, va ricordato, pende anche il ricorso per l’accusa di molestie sessuali in patria, ma evidentemente la Fiorentina è convinta che non possa incidere sulle prestazioni e sull’investimento che sarà decisamente importante (in caso di riscatto Gudmundsson diventerebbe il più pagato della storia della Fiorentina). Ora testa al Parma, poi il dentro o fuori con la Puskas Academy in Conference. Palladino aspetta anche un altro difensore centrale e un centrocampista (forse due, se Amrabat dovesse partire). E in due settimane c’è da capire anche il futuro di Kouame e di altri giocatori in bilico, da Ikoné a Brekalo. Ma intanto chiudere il colpo Gudmundsson nella notte di Ferragosto può far stare più sereno Palladino.

Di
Marco Pecorini