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Doveri: “Non ho mai tifato per una squadra, ma ora tiferò sempre per Bove. Spero torni in campo”

Parla l’arbitro di quel Fiorentina-Inter: “Non ho dormito la notte. Mi ha colpito lo stupore della gente”

Daniele Doveri era arbitro in quel Fiorentina-Inter del 1° dicembre scorso, giorno del malore per Edoardo Bove. Il fischio parla così alla Gazzetta dello Sport: «Nella mia giovinezza non ho mai tifato per una squadra. Non mi affezionavo a quella o a quell’altra. Quando giocavo avrei voluto essere un Baggio, uno di quei giocatori così. Insomma: da quel giorno però tiferò per Edo qualsiasi cosa farà nella vita. Qualsiasi. Sperando che torni dentro un campo, con le sue scarpe da gioco… Quel giorno ha cambiato la valutazione di mille cose».

Quella notte ha dormito? «No. Sapevo che sul campo era stato fatto tutto il possibile, le cose giuste. Ripensavo ai momenti, ai secondi. Sa cosa mi ha stupito? Lo stupore della gente per il fatto che io abbia reagito così. A volte l’arbitro viene visto come un alieno e ci si sorprende che si possa emozionare».

Riccardo Orsolini ha detto: «Siamo gente normale in un mondo che sembra poco normale». «Ed è un po’ così anche per noi arbitri. Non siamo alieni ma esseri umani. Quella serata mi ha insegnato ad approcciarmi in maniera diversa. Fra l’altro quando è accaduto tutto aspettavamo una decisione del Var e ho messo a confronto le due cose, ovviamente inconfrontabili ma per dire: a volte ci si arrabbia per una chiamata al var… Dare il giusto valore agli eventi e alle priorità è la via da seguire. Bisogna viverla con più serenità».

Vi siete più risentiti Edo e lei? «No, ma indirettamente mi sono sempre informato. Poi ci siamo rivisti un giorno, nel tunnel che portava al campo: non ci siamo detti nulla, c’è stata commozione, il trasporto umano, ci siamo abbracciati in silenzio».

Il Var è un angelo custode? «Assolutamente sì. Perché ci fa andare tutti a casa più sereni. Quello che più conta è sapere, alla fine della gara, che il risultato finale sia rispondente a quel che si è visto e alle decisioni prese in campo. E il Var, in questo, ha aiutato enormemente».

A proposito di Var: l’announcement le piace? «La curiosità più grande sarà vedere che effetto farà sul pubblico: sarà rasserenante o no?».

In cosa deve migliorare il rapporto fra giocatori/allenatore e arbitro? «È già migliorato. Parliamo di fiducia: io mi fido della tua scelta, tu accetta la decisione che prendo. Per quanto mi riguarda, io credo di essere migliorato nel propormi, loro nell’aver fiducia. Una volta ammonivo molto? L’esperienza aiuta. L’anno scorso ho chiuso con la media di due gialli a gara…».

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