Anche a Lecce quasi nessuno è riuscito a scartare l’avversario. Tre dribbling totali a referto, due dei quali fatti da Mandragora
Non sarà il principale dei problemi, forse neppure il più urgente da risolvere o il più preoccupante, ma il fatto che in questa Fiorentina quasi nessuno riesca a saltare l’uomo è uno dei tanti problemi che sta avendo la squadra viola. A maggior ragione se giochi con Nzola, Beltran, Bonaventura e Sottil dal 1′ e se a gara in corso butti dentro Belotti e Nico Gonzalez, giocando costantemente con almeno 4 calciatori offensivi.
Anche col Lecce, così come era accaduto contro l’Inter, la Fiorentina ha chiuso il match con solamente 3 dribbling riusciti. E fa altrettanto specie notare come due di quei tre li abbia messi a referto Mandragora, non proprio per caratteristiche, ruolo e qualità l’uomo deputato a saltare l’avversario.
E dire che la Fiorentina viaggia a 7,5 dribbling riusciti a partita di media, dato che la colloca tra le prime sette della Serie A. Ma ultimamente, la capacità nel saltare l’avversario è in costante regressione.
Un calo dovuto a molteplici ragioni. Le assenze di Ikonè e Kouame, la precaria forma di Gonzalez e Sottil e la preoccupante involuzione di Bonaventura, sono solo alcune delle possibili motivazioni. Certo, Nzola esterno offensivo non sembra essere la soluzione. Il momento nero dal punto di vista dei risultati, inoltre, non facilita la spensieratezza delle giocate. Ma per ritrovare punti e risultati servirà ritrovare anche un po’ di qualità.
Di
Gianluca Bigiotti