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Editoriali

Dopo 26 giornate ancora senza identità, senza gioco e senza idee. Dov’è la mano di Palladino?

Non sarà solo colpa dell’allenatore ma non è pensabile che una squadra non abbia ancora un’identità a questo punto della stagione

Qual è l’identità della Fiorentina? Qual è il suo gioco? Il suo marchio di fabbrica? Domande a cui, ancora oggi, è impossibile dare una risposta. La Fiorentina di Palladino dopo 26 giornate di campionato non ha ancora una sua identità.

Non si sa cos’è questa squadra, quali siano le idee di gioco, cosa ci sia oltre al lancione lungo per la punta. E, risultati a parte, è questo l’aspetto più preoccupante della stagione della Fiorentina. Una squadra che sicuramente a oggi non ha abbandonato l’allenatore ma che si ritrova a seguire un tecnico che non sa dove sta andando.

Una stagione a rincorrere il momento, improvvisare e spesso sbagliare. Non c’è un modulo, non c’è un’idea di gioco, solo giocatori piazzati in campo con la speranza che qualcuno inventi qualcosa.

A Verona fino al minuto 94 l’unica cosa da salvare era il risultato e parliamo della peggior difesa del campionato per distacco. Passato il minuto 94 non c’è stato da salvare più neanche quello. Ma resta incredibile che la Fiorentina non solo non abbia segnato ma che non ci sia andata neanche vicino contro un Verona che viaggia alla media di 2,07 gol subiti a partita.

La gara di oggi della Fiorentina è stata di rara bruttezza e nonostante ciò non è certo l’unica della stagione. In un trittico di partite che dovevano rilanciare i viola il rischio di uscire con le ossa frantumate è assai concreto (Como ko, Verona ko, ora manca solo il Lecce).

E Palladino che fa? Che dice? Il suo pensiero dopo la figuraccia di Verona: “In questo momento è necessario rimanere in silenzio, chiudere la bocca e lavorare sodo”. E fino a ora non è stato fatto? Il problema vero è che la Fiorentina si impegna, Palladino certo ce la mette tutta, ma questo è il suo massimo. Questo è ciò che sa proporre, altrimenti, e torniamo all’inizio, non saremmo a fine febbraio a chiederci che cos’è la Fiorentina.

Così non va, così non è possibile proseguire la stagione. Ma che Palladino possa inventarsi un gioco in pochi giorni dopo non esserci riuscito in mesi sembra alquanto improbabile. Certo recuperare Adli potrebbe essere un primo passo per dare un senso alla Fiorentina, ma a oggi la squadra sembra svuotata, persa.

E facendo seguito a quanto detto da Cataldi ora la Fiorentina non sembra più neanche squadra. Undici giocatori buttati in campo senza un senso e undici giocatori che cercano di risolvere la situazione in autonomia. C’è poco da fare, oggi alla Fiorentina mancano due cose: una società capace di sostenere il gruppo nei momenti difficili (ma questa mancanza c’è sempre stata nell’era Commisso) e un allenatore capace di tirarsi fuori da solo dalle sabbie mobili in cui si è cacciato.

 

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