Commisso e Barone hanno più volte difeso Cabral e Jovic, sottolineando i numeri dei due attaccanti nonostante le perplessità generali. Ora però la Fiorentina ha deciso di cambiare
E’ rivoluzione in attacco, signore e signori. Un cambiamento invocato da molti a Firenze, dopo le difficoltà palesate in più fasi della stagione. Commisso, Barone e i dirigenti viola avevano più volte difeso pubblicamente Cabral, Jovic e compagni, allontanando ogni discorso. Ora però, seguendo anche le indicazioni di Italiano, si è deciso di cambiare. In maniera netta. Via Cabral, per 20 milioni più 5 di bonus al Benfica, per Jovic si lavora ad una cessione all’estero (Turchia o ritorno alla Stella Rossa, confidando in Ramadani) nonostante i mille problemi di natura finanziaria (tra decreto crescita, stipendio alto e il legame con il Real Madrid). Neanche Kouame, comunque jolly prezioso per Italiano, è incedibile (il Genoa sogna un ritorno, ma soprattutto dall’estero si può far saltare il banco), così come offerte verrebbero ascoltate, nel caso, per Ikoné e Sottil. C’è anche un’offerta da 30 milioni dal Brentford per Gonzalez, ma l’impressione è che non basti per smuovere Nico.
GARANTISCE ITALIANO. Soprattutto però ci sono i prossimi arrivi. A partire da M’Bala Nzola, classe ’96, che arriva dallo Spezia per circa 12 milioni. Un attaccante che Italiano conosce benissimo e fortemente voluto proprio dal tecnico. I due si sono incrociati per la prima volta al Trapani, poi allo Spezia, dove insieme hanno condotto gli Aquilotti prima alla storica promozione in Serie A e poi alla prima salvezza. Con Italiano, Nzola ha giocato 82 partite segnando 26 gol e servendo 4 assist tra Serie C, Serie B e Serie A. L’angolano fu vicinissimo alla Fiorentina a gennaio 2017, quando giocava in C alla Virtus Francavilla e sotto la gestione Corvino stava per arrivare per qualche centinaia di migliaia di euro. Poi saltò tutto improvvisamente. Un giocatore molto fisico, che sa fare reparto da solo, svariare, andare in profondità. Un ragazzo dal carattere molto particolare, che certe volte lo ha frenato per la sua esuberanza. Ma Italiano lo conosce bene, da questo punto di vista è una garanzia.
TALENTO. E poi Lucas Beltran. Nella notte l’ultima partita con il River Plate in Libertadores, un’operazione da circa 20 milioni di euro complessivi per il 9 del futuro viola. Un talento tutto da scoprire, ma su cui la Fiorentina è pronta a scommettere con un investimento pesante. Fresco campione d’Argentina, fisico da centravanti atipico (177 cm di altezza) e giocatore che può fare più ruoli sul fronte offensivo. Starà a Italiano plasmarlo ed inquadrarlo anche tatticamente, ma giocatori così possono fare la differenza. Ovviamente molto diverso da Nzola e dal prototipo di centravanti stile-Vlahovic, ma tecnicamente Beltran è molto forte, ha guizzo, rapidità e senso del gol. Firenze è pronta ad accendersi per lui, consapevole che magari gli andrà concesso un po’ di tempo.
SODDISFATTI MA… E’ RIVOLUZIONE. Insomma, una vera rivoluzione là davanti. Dopo che Commisso e Barone avevano difeso a lungo Cabral e Jovic (come normale che fosse, almeno pubblicamente), dicendosi soddisfatti del rendimento dei due. “Molti hanno criticato Jovic-Cabral. Da Vlahovic e Chiesa abbiamo preso 135 milioni. Per Jovic e Cabral abbiamo speso 15 milioni. Quanto hanno segnato Vlahovic e Chiesa? Senza rigori 15 gol, i nostri hanno segnato il doppio. Io farei affari ogni giorno così”, disse il presidente nella conferenza di giugno. “Questo non vuol dire che non si prenderanno delle decisioni sull’attacco. Anche su input dell’allenatore. Vedremo e decideremo cosa dovremo fare”. Mentre Barone diceva: “Jovic? Non vedo perché non dovrebbe restare. Lo abbiamo scelto e lo abbiamo portato qui, ha fatto un ottimo campionato e siamo super contenti di avere Luka alla Fiorentina. Le singole situazioni che arriveranno le valuteremo”. E ancora il dg: “Se guardiamo il totale, abbiamo fatto 82 gol in stagione. Siamo contenti di ciò che abbiamo. Valutiamo tutto, se ci sono richieste e cosa si può fare. Sempre lavorando col mister. Siamo soddisfatti dei gol segnati, anche se sappiamo che è diverso segnare in Champions, Europa League e Conference. Ma in Conference ci devi arrivare. Si può migliorare? Certo. Come sempre”. E la Fiorentina ha deciso di migliorare, seguendo anche le indicazioni dell’allenatore.
UN’ESTATE DI COLPI IN USCITA. Ovviamente il tutto è stato agevolato dal ‘doppio favore’ di Rui Costa e del suo Benfica, che ha mollato proprio Beltran per l’attacco andando a puntare forte su Cabral. Un attaccante che saluta Firenze dopo 19 gol in 64 partite e la sensazione che altrove possa comunque, da un momento all’altro, far parlare di sé. Ma era evidente, al di là della crescita degli ultimi mesi e delle reti realizzate da gennaio in poi, che con il gioco di Italiano c’entrava il giusto. La cessione del brasiliano è l’ultimo colpo in uscita, fin qui, dell’estate viola. Acquistato un anno e mezzo fa per 15 milioni dal Basilea, se ne va appunto per una cifra complessiva da 25 milioni: plusvalenza importante per un attaccante benvoluto da tutti, ma che mai ha convinto a pieno. Un’altra grande operazione in uscita (grazie agli ottimi canali con i club esteri, visto che in Italia certe cifre non sarebbero mai arrivate), dopo quella di Igor (17 + 3 di bonus, ma 15% alla Spal) e Terzic (5,5 + 2,5 di bonus ad un anno dalla scadenza). Aggiungendo Maleh, Zurkowski e Rasmussen, si arriva a circa 60 milioni totali di entrate (a fronte di circa 55 milioni spesi tra Parisi, Arthur, Infantino, Mina e ora Nzola, Christensen e Beltran). Dopo che anche Castrovilli era stato piazzato al Bournemouth per 14 milioni ad un anno dalla scadenza (prima che gli inglesi stoppassero tutto) e in attesa di Amrabat, il vero ‘pezzo forte’ in uscita di questa estate dal quale si aspettano 30 milioni. Cambiando prospettiva, si può dire che questa squadra, più volte criticata nei suoi elementi (spesso anche a ragione), evidentemente qualche valore ce l’ha e ce l’aveva, se anche calciatori non titolarissimi o considerati deludenti vanno via per cifre non da poco.
IN COSTRUZIONE. Ora la palla passerà anche ad Italiano. A dieci giorni dall’inizio della stagione, con un playoff di Conference alle porte, avrà un attacco da ridisegnare e un nuovo portiere (Christensen) da inserire, anche se prevedibilmente all’inizio giocherà ancora Terracciano le partite più importanti. Poi occhi aperti sulla difesa, con Quarta che potrebbe partire e un nuovo centrale eventualmente da inserire. E poi il centrocampo, con i casi Amrabat e Castrovilli da risolvere e un altro possibile innesto (come Dominguez). Senza tralasciare gli esterni, perché come detto forse nessuno è incedibile. Specie di fronte a certe offerte.

Di
Marco Pecorini