Le parate dello spagnolo e i gol, uno per tempo. Così i viola escono da Torino con un pareggio che dimostra certamente l’orgoglio della squadra gigliata
Un pareggio d’oro quello ottenuto dalla Fiorentina a Torino contro la Juventus. Primo perché è arrivato in rimonta, con i viola capaci di rimontare per ben due volte nell’arco dei 90 minuti. Secondo perché è chiaro a tutti che in questo momento quella di Palladino è una squadra in riserva e in difficoltà fisica e di idee. Terzo perché a conti fatti le parate salva risultato di De Gea sono almeno tre.
Tutto sommato dunque un pareggio che forse vale anche più del singolo punto conquistato. Brava la Fiorentina a reagire per due volte ai gol di Thuram, arrivati sempre su disattenzioni sì di Cataldi ma più in generale della fase difensiva dei viola. E ottime risposte da parte di Sottil, che comunque continua a fornire prestazioni altalenanti all’interno degli stessi 90 minuti, e del solito Kean che trova il gol dell’ex e si conferma leader della Fiorentina.
Ma stavolta la poltrona è davvero per due perché con Moise sul trono di leader ci si siede, ancora una volta, David De Gea. Portiere che si conferma di livello assoluto e certamente tra i migliori del campionato italiano. La parata su Vlahovic nel primo tempo è clamorosa. Ma anche le risposte su Gatti e Coinceçao non sono da meno.
Dunque, anche stavolta, la Fiorentina esce dal campo consapevole di poter contare sui singoli. Ma il gioco di squadra latita
Sì perché, ed è un trend delle ultime uscite della Fiorentina, anche a Torino la manovra viola è apparsa appannata, senza idee di gioco e affidata prevalentemente ai lanci lunghi e alle giocate dei singoli. Poche azioni manovrate e una squadra molto lunga sul terreno di gioco.
Segnali di una squadra che, come detto, ha la spia della riserva accesa ormai da qualche partita. Prima della sosta però ci sarà l’impegno contro il Napoli, ma la cosa importante per Palladino è ritrovare brillantezza nei suoi, specie nei “pensatori di gioco”, coloro da cui passano le azioni offensive.
Intanto però è giusto prendersi questo punto contro la Juventus come un pareggio molto prezioso. Poi durante la settimana Palladino farà i conti con le energie rimaste in squadra.
Archiviato il Napoli sarà tempo di mercato. Perché è chiaro a tutti che questa Fiorentina ha delle necessità impellenti. Vendere i giocatori non utili alla causa: da Biraghi a Quarta passando per i vari Ikoné, Kouame, Moreno ecc. E inserire in rosa calciatori capaci di alzare il livello sia dei titolari ma soprattutto delle alternative a disposizione di Palladino.
Servirà un mercato intelligente ma anche dispendioso dal punto di vista economico. Questo se si vuole continuare a competere fino alla fine per un posto in Champions League. Ma tutto dipenderà da cosa vorrà fare Commisso…
Di
Francesco Zei