Sulle orme di Beltran, Palladino aspetta la crescita anche di altri che ancora sono in ritardo. Serve il contributo di tutti per restare competitivi ogni tre giorni
Obiettivo chiaro: alimentare sogni ed ambizioni. Così la Fiorentina è tornata ad allenarsi al Viola Park dopo l’inedita vacanza-premio concessa da Palladino ai suoi ragazzi. Il tecnico viola aveva concesso tanti giorni di riposo anche durante la sosta di ottobre (ricordate la scommessa postata sui social da Dodo?), stavolta dopo il filotto di vittorie il gruppo ha potuto godere di una settimana intera a disposizione da trascorrere con le rispettive famiglie e amici. Un dare-avere che sta rinsaldando lo spirito di squadra, sta facendo crescere l’affinità di gruppo. La strada giusta per continuare a volare.
VIETATO ABBASSARE LA GUARDIA. Ma sul campo la Fiorentina è tornata a fare sul serio. Perché come ha detto Kean, “siamo soltanto all’inizio”. La classifica la guardano tutti, ma nessuno si vuole accontentare del primo terzo di campionato fatto ad alti livelli. Bisogna continuare a sudare, a lavorare con la testa giusta, per restare lassù. Palladino l’ha ribadito ai suoi giocatori: vietato allentare la tensione adesso. E allora sguardo già puntato sul Como e sulle 9 partite, da giocare ogni tre giorni, che accompagneranno la Fiorentina da domenica fino a Natale.
A CENTROCAMPO. Un ciclo-verità, perché si arriverà praticamente al giro di boa in campionato, si chiuderà il girone di Conference e si affronterà il primo ostacolo in Coppa Italia. Insomma, se negli ultimi due mesi la Fiorentina ha stupito tutti (dopo la sosta di settembre nessuno ha fatto meglio nel Top5 campionati europei), ora la missione è confermarsi a certi livelli. E Palladino ha bisogno di tutti per continuare a volare in alto. Per questo i recuperi di Cataldi e Bove sono decisamente importanti in questo momento. Il primo ha saltato quattro partite per un problema al polpaccio, ma contro il Como dovrebbe tornare a disposizione. Il secondo non ha risposto alla chiamata dell’Under 21 per una affaticamento muscolare, ma anche lui al Sinigaglia ci sarà.
RECUPERI. Per Palladino sono due pedine fondamentali. Cataldi dà equilibrio in mezzo al campo, sostanza, geometrie, Bove è sempre stato tra i migliori per recuperi ed è stato un’arma preziosa (a volte decisiva) quando impiegato da esterno sinistro. Con Richardson che si è fermato probabilmente fino a fine anno con la Nazionale, anche la crescita fisica di Mandragora sarà importante negli impegni ravvicinati. Ma non solo, perché a breve tornerà anche Gudmundsson. Infortunio non da poco, il suo, ma è fermo ormai da un mese ed entro questa settimana è atteso il rientro il gruppo. Nessuno vuole rischiare, ma l’obiettivo vero è rimetterlo in campo contro l’Inter. Infine Pongracic: il croato è andato a sorpresa in Nazionale, con la Fiorentina ha giocato gli ultimi minuti a Bergamo a metà settembre prima dell’infortunio. Ma tra Como e Pafos, in Conference, è previsto il ritorno in campo: è stato l’acquisto più oneroso in difesa dell’estate, nelle rotazioni può ancora essere utile e recuperare certezze, per dimostrare che la scommessa non è ancora persa.
CICLO-VERITA’. Palladino riavrà il gruppo al completo solo venerdì, quando tornerà a disposizione anche Dodo dopo il viaggio in Brasile. Poi avanti tutta verso un ciclo di partite che vedrà la Fiorentina sfidare Como (fuori), Pafos (in casa), Inter (in casa), Empoli (Coppa Italia, in casa), Cagliari (in casa), LASK (in casa), Bologna (fuori), Guimaraes (fuori) e Udinese (casa): 9 gare in 30 giorni. Poi Juve (fuori) e Napoli (casa) per chiudere il girone di andata a cavallo di Capodanno.
SULLE ORME DI BELTRAN. Un tour de force con mille insidie ma anche tutte da vivere. Con una necessità su tutte: far salire di livello chi ancora ha dimostrato di essere più indietro rispetto ai cosiddetti ‘big’. Solo così la Fiorentina può puntare a restare competitiva sui tre fronti. Da Biraghi, Quarta, Kayode, Parisi, ma anche Mandragora, Ikoné, Sottil, Kouame, più Pongracic, Palladino si aspetta risposte nelle prossime partite. Il tecnico non vuol sentire parlare di prime o seconde linee, giustamente giudica tutti importanti. Ma se un blocco-base ha fatto vedere di aver recepito alla grande la nuova idea di gioco, la versione-Conference è apparsa ancora indietro. Ancora presto per parlare di bocciature, ma è chiaro che da qui a gennaio diversi singoli si giocano tanto. Sulle orme dell’esempio-Beltran, uno che era partito tra tante difficoltà ma che ha saputo reagire alla grande diventando una risorsa sempre più importante.
Di
Marco Pecorini