La vittoria di Salerno dà morale e rimette in corsa i viola in campionato. Con l’Atalanta a testa alta, ma tanti titolari non sono al top
Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto aiuta a tenere il morale alto e a dare consapevolezze. Vittorie come quelle di Salerno non sono banali né scontate. Soprattutto per una squadra, la Fiorentina, che in campionato non si prendeva i tre punti da fine febbraio e non aveva mai vinto nel 2024 fuori casa. In più, con tantissime assenze, al netto di una prova per larghi tratti sotto ritmo, il successo riporta la truppa di Italiano in corsa per l’Europa. Il Napoli 8° è a 2 punti e sembra tutto fuorché l’emblema della continuità (anzi, l’ambiente è una polveriera), la Lazio 7° resta a +5 ma viaggia tra tanti alti e bassi. Insomma, nonostante tutto la Fiorentina c’è. Un altro fronte da tenere aperto.
INTENSITA’. Anche se la testa di tutti, inevitabilmente, è alle coppe. Mercoledì a Bergamo la semifinale di ritorno di Coppa Italia. Un appuntamento con la storia per provare a centrare la seconda finale di fila nel torneo. Si ripartirà dal vantaggio viola, quell’1-0 del Franchi che avrebbe anche potuto (anzi dovuto) essere risultato più rotondo. Vantaggio minimo insomma, ma importante. Con una partita, quella di 20 giorni fa, che rappresenta anche il manifesto di come la Fiorentina può (e sa) mettere in difficoltà l’Atalanta. Con l’intensità, i ritmi alti, le distanze giuste, l’aggressività. Servirà concentrazione massima, arrivare prima sulle seconde palle, vincere duelli. Ma la Fiorentina ha dimostrato di poterlo fare.
DURA, MA CON CORAGGIO. Sarà dura. Forse durissima. Perché l’Atalanta a sua volta viene dalla sbornia di Anfield e dall’impresa di aver eliminato il Liverpool dall’Europa League. Ha una rosa ampia, un attacco forte con mille qualità diverse, una formazione strutturata fisicamente. Ma non è una squadra perfetta. Ha i suoi limiti, non a caso ha perso a Cagliari e pareggiato in casa con il Verona nelle ultime settimane. E anche domenica ha rischiato di pareggiare nel finale contro il Monza. Insomma, la Fiorentina dovrà andare a Bergamo senza paura. Consapevole dei pericoli, ma anche di avere risorse per far male. Italiano del resto ha dimostrato più volte di saper avere la meglio su Gasperini: su 9 incroci ha vinto 5 volte, perdendo solo in 2 occasioni. Al Gewiss Stadium basterà anche un pareggio, anche se chiaramente questa Viola non può andare a fare calcoli o a gestire. Deve provare a vincerla, altrimenti sarebbe un suicidio sportivo.
DA RECUPERARE. I giorni per recuperare sono pochi, Italiano ha ancora dei grossi dubbi legati alla condizione fisica di diversi giocatori. In primis Beltran, che ha subito una botta al piede con il Viktoria Plzen, ma anche Bonaventura che ha una caviglia malconcia. E poi Belotti, che aveva accusato problemi muscolari. Nico Gonzalez, a riposo a Salerno, sembra il più recuperabile, ma risposte più precise si avranno dopo la rifinitura. Chiaro che data l’importanza della gara Italiano spera di avere tutti i migliori a disposizione: con ogni probabilità partiranno tutti per Bergamo se daranno minime garanzie, poi si deciderà a ridosso della partita. Ma l’appuntamento è sentitissimo da tutto il gruppo, nessuno si tirerà indietro.
I GOL DEGLI ATTACCANTI. Sarà senz’altro una gara diversa da quelle delle ultime settimane. Contro Salernitana, Genoa e Viktoria Plzen la Fiorentina ha quasi sempre dovuto attaccare a testa bassa, a Bergamo sarà tutta un’altra storia anche a livello tattico. L’Atalanta non starà certo dietro a difendersi, e anche la retroguardia viola sarà messa a dura prova. Un solo gol subito nelle ultime quattro uscite vuole dire il giusto, mentre la porta inviolata nella gara d’andata contro Gasperini dimostra che, al netto della serata storta dei nerazzurri, se la concentrazione è alta si può difendere anche altissimi senza affondare. Questione di centimetri, dettagli, posizioni giuste ed estrema attenzione. La notizia migliore dell’ultimo periodo, invece, arriva dal reparto offensivo. Perché 4 degli ultimi 5 gol segnati sono arrivati da attaccanti. Nico con il Viktoria Plzen, Ikoné nelle ultime due gare di campionato, Kouame a Salerno. Dopo mesi di nulla, piccoli segnali che fanno ben sperare. Manca Belotti all’appello, così come Beltran (e volendo pure Sottil…).Italiano spera intanto di recuperarli, importanti anche per la loro foga in fase di pressione. Se poi arrivasse anche qualche loro gol…

Di
Marco Pecorini