Secondo Alberto Polverosi, bisogna rassegnarsi a vedere una Fiorentina che un giorno ti convince, il giorno dopo ti deprime. Ieri addirittura nella stessa partita
Dovremmo rassegnarci a questa Fiorentina, scrive Alberto Polverosi sul Corriere dello Sport. Un giorno ti convince, il giorno dopo ti deprime. Ma ieri sera si è superata e ha dato ancora più ritmo a questa discontinuità: primo tempo inguardabile, secondo da squadra convinta, cattiva e arrembante, capace di passare da 1-2 a 4-3, con la bellezza di 24 tiri verso la porta. I primi quarantacinque minuti li ha proprio regalati al Maccabi, eppure sembrava tutto semplice, tutto facile, meno di due minuti e gol di Nzola. Difficile sapere se anche i viola hanno pensato di aver già risolto la questione, sta di fatto che dopo la prima, bella e unica azione del primo tempo non hanno più giocato. O meglio, si sono messi a giochicchiare, rallentando la manovra, senza pressare, senza aumentare l’intensità, senza trovare sbocchi. Pessima scelta, se di scelta si tratta. […]
Dietro, un cumulo di errori (triplo per Milenkovic, ma imperdonabili anche quelli di Kayode e Ranieri) aveva sepolto una difesa disastrosa, schierata senza cambi per la terza volta di fila; in mezzo, la coppia muscolare Mandragora-Duncan avrebbe dovuto quanto meno proteggere la difesa che invece si era aperta di continuo; davanti dopo il gol di Nzola non era stato costruito altro. Male su tutta la linea. Poi, dopo l’intervallo, è cambiato tutto. Nel secondo tempo la Fiorentina è tornata in sé, ha pareggiato con Beltran, ha messo sotto il Maccabi, quando sull’unica azione israeliana ha incassato anche il terzo gol ha saputo reagire ancora arrivando di nuovo al pareggio e poi al successo. Che dà il senso pieno all’orgoglio altre volte nascosto di questa squadra. Ovviamente al Franchi, fra sette giorni, servirà una atteggiamento opposto a quello del primo tempo e risoluto come quella del secondo.
Di
Redazione LaViola.it