Sfida d’alta quota a Firenze: i viola puntano alla zona Champions con coraggio e umiltà, ma senza pressioni
Orgoglio, identità, leggerezza. Firenze si prepara alla grande notte, quella di domenica al Franchi contro l’Inter, carica di adrenalina e di entusiasmo. La classifica è bellissima, la striscia di risultati positivi ricorda come questa squadra abbia imboccato la strada giusta ormai da due mesi e mezzo. Le rotazioni in Conference League hanno permesso a Palladino di gestire nel miglior modo lo stato di forma dei suoi. Dopo tredici giornate ritrovarsi a un solo punto dalla vetta è magico, unico, assolutamente impensabile a inizio stagione. Ma è bene arrivare a questo incrocio ricordando che gli obiettivi in campionato per le due squadre sono altri. La Fiorentina si è guadagnata fin qui la possibilità di confrontarsi con club più attrezzati e magari puntare alla zona Champions come sogno finale. L’Inter ha il tricolore sul petto e dovrà lottare per ripetersi in campionato e magari vincerla, la Champions.
NON È UNA GARA SPARTIACQUE. Una precisazione doverosa, per non dimenticare mai quanto costruito negli ultimi mesi con pazienza, fatica e tanto lavoro dentro e fuori dallo spogliatoio. Girando, ascoltando, leggendo qualche commento qua e là ho trovato frasi come “sfida decisiva”, “gara spartiacque per la stagione viola”, “l’esame più importante”, “una partita che dirà quanto possa durare il sogno dei viola”. Mi scuserete ma non concordo con questo pensiero di fondo. È legittimo ed elettrizzante che i tifosi possano vivere questi giorni, e la sera di domenica, come una sfida d’altissima quota tra due squadre che viaggiano verso la vetta del campionato. Ma sarebbe riduttivo e per certi versi ingiusto attendersi il massimo dei voti dai viola proprio al cospetto di un collettivo, quello nerazzurro, che mette insieme il top del calcio italiano (e ai vertici di quello europeo).
FATTURATI A CONFRONTO. Un monte ingaggi da 142 milioni di euro (61 per la Fiorentina), un fatturato da 473 milioni (200 per i viola), con la voce diritti tv che attesa l’Inter a quota 176,4 milioni e i viola a 61,5 milioni. Un altro esempio, ancor più concreto in tempi di restyling del Franchi: nell’ultimo fatturato l’Inter ha raccolto quasi 71 milioni alla voce “ricavi da gara”, la Fiorentina 14. Nell’ultimo derby, quello col Milan a fine settembre, ha stabilito il record di incassi in Serie A con 7,6 milioni in una singola gara. Più del doppio del totale dei viola in un anno. I conti sono l’aspetto meno romantico del calcio, quello freddo e privo di qualsiasi emozione, me ne rendo conto. E l’Atalanta, con 242 milioni di fatturato e 60 di monte ingaggi dimostra che anche senza cifre stellari al pari delle big italiane si possono raggiungere notevoli risultati sportivi. Così come sta provando a fare anche la Fiorentina, al netto dello stadio dimezzato causa restyling (con la voce biglietteria che si sgonfia) tramite scelte mirate sul mercato, talenti che iniziano a fiorire dal vivaio e una identità sempre più spiccata. Ma in questo caso è bene non perdere di vista la realtà, per dar seguito a quanto dichiarato da Palladino dopo la vittoria col Pafos: “Domenica dobbiamo giocare la partita con leggerezza, pensando di poter vivere una notte magica. Dobbiamo dare tutto, giocandocela a viso aperto consapevoli di affrontare i campioni d’Italia”.
UNA NOTTE MAGICA. Umiltà, fiducia nelle proprie risorse e tanto coraggio. Una squadra equilibrata, compatta, determinata. Disposta a sacrificarsi in fase difensiva e ad affondare tra gli spazi che i nerazzurri potranno concedere, con lucidità e concretezza. Servirà una notte perfetta, dove prestare attenzione a ogni minimo dettaglio. Tutti saranno chiamati al top delle loro capacità e lo stadio, tutto esaurito e già carico da giorni, aiuterà i viola dall’inizio alla fine. Lazio, Milan e Roma hanno già sbattuto la faccia sulla realtà del Franchi e quando Palladino parla di “gruppo ambizioso” si riferisce a quei giocatori che non si accontentano mai. Che hanno trasmesso la giusta mentalità a una squadra che adesso viaggia a testa alta verso la prossima sfida. Non sarà uno spartiacque, non sarà la gara da dentro o fuori, oppure quella decisiva per capire chissà cosa. Sarà una notte da affrontare con serenità, leggerezza, massima concentrazione, entusiasmo e tanto coraggio. È bene che Firenze se la goda, vivendone ogni istante provando a mettere in difficoltà i campioni in carica. Consapevole che da lunedì (comunque sia andato il risultato) il cammino proseguirà e vedrà Empoli in Coppa Italia e Cagliari in campionato.
Di
Matteo Dovellini