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Editoriali

Bicchiere pieno per tre quarti, ma resta quel pizzico di amarezza che può far crescere

Italiano nel post partita ha esaltato il secondo tempo dei suoi, anche se in superiorità numerica probabilmente si poteva fare qualcosa in più per vincere la partita

Il giorno dopo la discussione sarà totale. Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto dopo il pareggio dell’Olimpico? Vincenzo Italiano lo ha visto pieno per “tre quarti e forse di più” anche se probabilmente in cuor suo schiuma rabbia per non aver azzannato la Roma nei minuti finali. A mente fredda resta una partita dominata dalla Fiorentina, aiutata senz’altro dall’infortunio di Dybala, ma brava e caparbia nel reagire al gol di svantaggio. Non semplice in un Olimpico gremito. La personalità non è mancata. Anzi, la squadra si è saputa calare bene nel clima da corrida che spesso la Roma contribuisce a creare in casa propria.

Approccio sbagliato, dicevamo, primo tempo così così anche se con almeno un paio di occasioni importanti per pareggiarla. La ripresa è stata tutt’altra cosa, con i giallorossi di Mourinho impegnati solo in una strenua fase difensiva. L’espulsione di Zalewski non ha cambiato troppo i piani dello Special One, che già aveva intuito un secondo tempo complesso. L’espulsione di Lukaku è arrivata quasi all’inizio del recupero, che per la verità si è giocato pochissimo. Il rammarico però c’è. Lo si è percepito anche dalle parole di Biraghi. La Fiorentina ha avuto diverse azioni per provare a far male alla Roma, ma ha preferito tirare un paio di volte dalla distanza oltre che mettere qualche cross al centro. Lì il pallone doveva essere gestito meglio, con un giropalla più veloce e preciso.

Da una parte la reazione allo svantaggio, la personalità di dominare nel gioco all’Olimpico. Dall’altra l’ennesima occasione sprecata per spiccare davvero il volo, con un attacco che conclude pochissimo per la mole di gioco creata. I piatti della bilancia sono questi, la discussione è aperta. Resta una Fiorentina in piena corsa europea, con Italiano che ha sancito in modo ufficiale l’obiettivo stagionale: “Migliorare il settimo e ottavo posto dei primi due anni e restare dentro tutte le competizioni“. Per adesso siamo in linea. Per sognare qualcosa in più c’è da salire un altro gradino.

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