Il regista brasiliano ha in mano la Fiorentina, gli manca ancora il gol
E allora mette a frutto le qualità appena ricordate in modo uguale e contrario nell’azione di contrasto, giocando d’anticipo e di intelligenza tattica (ben 70 palloni recuperati a fronte dei 12 persi), cercando col movimento continuo (9 km di media percorsi a partita, di cui il 60 per cento di corsa) di trovarsi sulla traiettoria giusta, perché se va al contrasto (20 vinti, 37 persi) si torna al discorso di prima.
Mettendo insieme tutto questo e fatto decisamente bene, Arthur è stato presente in ben 21 delle 22 gare disputate finora dalla Fiorentina tra campionato, Conference League e Coppa Italia (ha saltato a pie’ pari solo il 6-0 col Cukarick), e il centrocampo viola è diventato casa sua con i compiti assegnatogli da Vincenzo Italiano.
Tanto per dire quanto l’allenatore della Fiorentina stia apprezzando l’apporto dell’ex Barcellona, per non rinunciarvi si è “inventato” di recente la formula col doppio regista, così l’alternanza con Maxime Lopez per far tirare il fiato ad Arthur si è trasformata nella scelta di schierarli insieme se le vicende contingenti della gara lo richiedono.
Come contro il Parma. Ma tutto, in questo caso, nasce dalla consapevolezza di avere un calciatore dal repertorio completo: il brasiliano, chiaramente, a cui rimane soprattutto di acquisire maggior incisività negli ultimi trenta metri di campo per essere anche decisivo.
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Redazione LaViola.it