Il calendario mette sulla strada della Fiorentina Como, Verona e Lecce, prima del poker con Napoli e Juventus prima della sosta, Atalanta e Milan dopo
Come detto da Raffaele Palladino è ancora presto per fissare gli obiettivi per cui potrà o meno lottare fino in fondo la Fiorentina. Almeno adesso. Alla sosta di marzo, cioè tra sette gare, il quadro potrebbe essere un po’ più chiaro. In questo lasso di tempo la squadra viola dovrà essere brava a tenere vivo il sogno di poter andare in Champions League, oltre che andare avanti in Conference per provare a vincere questo ‘maledetto’ trofeo.
CALENDARIO. Il cammino mette sulla strada della Fiorentina Como, Verona e Lecce, prima del poker terribile con Napoli e Juventus prima della sosta, Atalanta e Milan dopo la sosta. Nell’ottimo girone d’andata disputato, contro questi 4 avversari la Fiorentina aveva raccolto 4 punti. L’asticella posta da Palladino pochi giorni fa era stata chiara: “Obiettivo? Fare meglio del girone d’andata”. Se contro le prossime tre avversarie la Fiorentina fece filotto nel girone d’andata, per cui sarà impossibile far meglio, contro le 4 big che arriveranno a seguire la possibilità di far meglio c’è.
RINFORZI. L’assenza di Moise Kean col Como pesa. Ma allo stesso tempo darà a Palladino la possibilità di sperimentare nuove vie per far rifiatare il proprio centravanti. Impensabile che Kean le giochi tutte da qui a fine stagione. Zaniolo, Beltran, Caprini, Gudmundsson? Le opzioni sono diverse, ma tutte da valutare. L’argentino è stato già schierato lì a inizio stagione facendo fatica. Rispetto a quel periodo, tuttavia, ci sono molti più giocatori di qualità a disposizione di Palladino, Fagioli e Zaniolo su tutti. In tal senso poco si può imputare alla società. Forse il non avere preso il vice-Kean, ma la scelta è stata condivisa con Palladino. Meglio infoltire la mediana, e così è stato fatto. Zaniolo, inoltre, quel ruolo lo ha già fatto, per quanto non sia il suo preferito. I rinforzi sono arrivati, ed anche buoni. Adesso c’è da alimentare il sogno. E questo è fondamentale. Anche a costo di essere brutti e cattivi pure col Como. Ora servono i punti più che il bel calcio.
Di
Gianluca Bigiotti