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Vlahovic, un anno dopo: sfida a distanza con Jovic (e Cabral). I numeri: tutti hanno ‘perso’ gol

E’ tornato a segnare martedì, sarà lo ‘spauracchio’ per la Fiorentina. Un anno fa la cessione ai bianconeri: chi ci ha guadagnato?

Settanta milioni (più 10 di bonus) per portarlo da Firenze a Torino. Era la notte tra il 27 e il 28 gennaio 2022, con tutte le polemiche sulla possibile violazione dell’isolamento Covid (ricordate?). Un anno dopo Dusan Vlahovic guiderà la Juventus contro la Fiorentina. Uno scontro per metà classifica o poco più, per chi era andato verso i bianconeri sperando di giocarsi Scudetto e Champions, lasciando una Viola in corsa per l’Europa (e per la stessa Champions). Magari, fosse stato per lui, se ne sarebbe andato l’estate successiva, o quella ancora dopo a zero. Rischio ‘scongiurato’ dalla Fiorentina che ha incassato quanto un intero bilancio stagionale per un’operazione definita più volte “capolavoro” da parte di Commisso.

TUTTI HANNO PERSO GOL. Già, ma a livello tecnico? Chi ci ha guadagnato? Poco la Fiorentina, poco la Juventus rispetto alle aspettative, poco anche il giocatore. Guardiamo i numeri: un anno dopo, i gol (sono quelli che poi contano) mancano un po’ a tutti. Vlahovic lasciò la Fiorentina un anno fa dopo aver segnato 20 gol tra campionato e Coppa Italia: alle Juventus ne ha poi segnati 9 nella restante parte della scorsa stagione. Mentre in viola Piatek e il Cabral dei primi sei mesi di gol ne avevano messi insieme 8. Nella prima parte di questa stagione, invece, Jovic e Cabral ne hanno messi insieme 13 (8+5). Insomma, nell’ultimo anno i centravanti viola (se ci mettiamo anche Kouame, che ha segnato 3 gol) hanno segnato 24 gol (di cui 7 in Conference), mentre Vlahovic aveva segnato da gennaio 2021 a gennaio 2022 con la Fiorentina ben 37 reti (senza coppe europee). Un gap negativo evidente quindi, con una squadra che un anno dopo non è riuscita a sopperire a quella mancanza davanti. In maglia bianconera invece il serbo ha segnato 18 gol in un anno, con diverse fasi a vuoto e problemi fisici. Con nel mezzo un Mondiale giocato decisamente sottotono.

SFIDA NELLA SFIDA.Sta bene, è molto più leggero e dinamico anche di quando è arrivato dalla Fiorentina. Come sta fisicamente ora non lo è stato mai”, aveva detto Allegri di Vlahovic prima del match con la Salernitana. E il serbo è tornato al gol martedì, con una doppietta, 115 giorni dopo. Dovrebbe partire ancora titolare, chiaro che sarà proprio lui lo ‘spauracchio’ principale per la Fiorentina. Dopo essere stato praticamente annullato nella doppia semifinale di Coppa Italia dello scorso anno, aver giocato il finale dell’ultima gara del passato campionato, ed essere rimasto in panchina quest’anno al Franchi all’andata. Sarà una sfida nella sfida con il connazionale Jovic, ma anche con Cabral, suo sostituto in viola a gennaio scorso. Chissà se incrocerà allo Stadium anche Commisso, dopo gli attacchi del presidente viola che lo aveva coccolato a lungo e si è poi sentito ‘tradito’. Domenica, un anno dopo, sarà di nuovo avversario. A sfidare Quarta e l’amico-fratello Milenkovic.

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