Viola, una Mandrakata. Brutta Fiorentina per un’ora, ci pensa Rolando nel finale

Tanti, troppi errori e occasioni a raffica per il Vitoria Guimaraes. Poi dopo gli ultimi cambi il forcing premia i viola

Bastava un pareggio per qualificarsi agli ottavi di Conference League e un pareggio (1-1) si è presa la Fiorentina a Guimaraes grazie al gol nel finale di Mandragora, in una serata rimessa in piedi almeno nel risultato e un po’ meno nella prestazione corale sotto il profilo del gioco e della qualità. Colpa soprattutto dell’approccio e dell’atteggiamento non idonei nel primo tempo, regalato in blocco agli avversari. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

TROPPI ERRORI. Eppure, nonostante tutto, la partita si era messa sui binari dell’equilibrio per i primi venticinque minuti senza che la squadra viola (sette ne ha cambiati Palladino dal Bologna al Portogallo, confermando però Gudmundsson al centro e Beltran a sinistra nel terzetto alle spalle del centravanti, ieri Kouame che centravanti non è) avesse fatto qualcosa per portarcela, e questo per gli errori in fase d’impostazione e di costruzione di qua e di là a favorire due volte il tiro di Silva e due volte (più o meno) di Ikoné, ma parlare di occasioni era troppo. Errori viola che hanno portato al gol di Silva e ad altre occasioni: la notizia migliore per la Fiorentina era l’essere andati all’intervallo sotto solo di un gol.

CI PENSA ROLANDO. A occhio e croce ne andavano sostituiti otto o nove nell’intervallo e siccome non è possibile Palladino si limitava ovviamente a un paio (Adli per Richardson e Ranieri per Comuzzo), con l’intento di dare un po’ di energia a centrocampo e difesa e decidendo di lasciare invariato l’attacco contando su un cambio di passo della coppia Gud-Beltran. Niente da fare, anzi era il Vitoria a farsi subito minaccioso. Dopo gli altri cambi (Kean e Colpani, per un 4-2-4), è arrivato il pari di Mandragora su assist sporco di Dodo.  Pari e ottavi: per stavolta alla Fiorentina basta così.