Italiano studia nuovi accorgimenti tattici per sbloccare le punte. Tanti problemi in difesa: arriveranno rinforzi a gennaio?
Nzola e Beltran. Tutti e due, insieme, al Viola Park durante la sosta. Sette-otto allenamenti per provare e riprovare movimenti, giocate, schemi offensivi. Quasi un ‘lusso’ per Italiano e il suo staff, che mai hanno potuto contare sui due centravanti per così tante sedute di fila. Tra un calendario che ha imposto quasi sempre gare ogni tre giorni e le varie soste che avevano sempre portato l’argentino in Sudamerica. Stavolta la storia è diversa, Lucas ha recuperato quasi subito dalla contusione al costato e ha potuto lavorare con la squadra. Sono insomma giorni importanti, soprattutto per le due punte centrali. Giorni da sfruttare al massimo, perché poi fino a marzo la Fiorentina sarà sempre in campo, senza fermarsi.
CONTROMISURE. E non è un caso che tra le prove tattiche Italiano stia studiando anche il modo di far coesistere i due centravanti. Perché è innegabile, la produzione offensiva di Nzola e Beltran è il grande neo di questo avvio di stagione della Fiorentina. Un gol in campionato per l’angolano, due in Conference per l’argentino. Stop. Soprattutto negli occhi tante gare in cui M’Bala e Lucas non hanno prodotto occasioni, integrandosi a fatica con la squadra. Già contro il Bologna, prima della pausa, i primi cambi di impostazione di gioco, con una squadra più bassa, più aggressiva, più verticale. Tutto favorito anche dal tipo di calcio di Thiago Motta e dei suoi. Ma non è certo finita qui, perché si è capito bene che la Fiorentina deve trovare contromisure ad un sistema di gioco che troppo facilmente può essere anestetizzato dagli avversari (che siano Juve o Cukaricki).
QUELL’IDEA GIA’ A SETTEMBRE. E allora via anche a nuove ipotesi tattiche. Un anno fa la svolta arrivò con Bonaventura trequartista invece che mezz’ala, ma anche con il doppio mediano in mezzo al campo. Ora una soluzione, magari a partita in corso, può essere anche quella di vedere insieme Nzola e Beltran. “Beltran ha caratteristiche molto diverse rispetto a quelle di Nzola, è più rapido, ha forse più abilità tecnica nello stretto… noi sulla trequarti stiamo giocando con un calciatore come Bonaventura che ci dà tanta qualità offensiva ma fa anche tanto lavoro di pressing e recupero palla. In alcune gare ci saranno momenti in cui si potrebbe partire con altre strategie, con due punte, vedremo. Ne abbiamo parlato con la squadra, ma adesso abbiamo queste qualità e caratteristiche, che stanno funzionando”. Così parlò Vincenzo Italiano a fine settembre, prima del Genk. Due mesi dopo, questa idea e questa evoluzione tattica può andare a concretizzarsi. Perché Bonaventura sa certo essere determinante come trequartista, ma può essere fondamentale anche partendo qualche metro più indietro. Che sia in un centrocampo a tre (più equilibrato) oppure a due (più spregiudicato, per recuperare magari un risultato). Ma l’idea di vedere Nzola e Beltran insieme già c’era due mesi fa, figuriamoci ora.
NUOVE SOLUZIONI. Si fa fatica a parlare di moduli e numeri, ma dal 4-3-2-1 a una sorta di 4-2-4 con due esterni larghi diverse possono essere le soluzioni per vedere contemporaneamente i due centravanti. Anche per avere più presenza e più peso in area di rigore. Ovviamente in ogni contesto è indispensabile Gonzalez, che sia centrale (in stile trequartista) o esterno. Mentre non pare utopia l’idea di rinunciare ad un uomo di fascia, visto quando stanno faticando i vari Sottil, Brekalo, Ikoné e in parte Kouame. Sono ipotesi, prove, idee. Ma è normale che ci si stia pensando all’interno del Viola Park, in una sosta atipica in cui l’allenatore ha con sé i due centravanti.
GRANE IN DIFESA. Anche se i veri nodi, per la ripresa contro il Milan, sono in difesa. Milenkovic tornerà domani (martedì) al Viola Park, Mina e Quarta rientreranno in città invece solo giovedì (in tempo per la rifinitura di venerdì) dal Sudamerica, Ranieri sarà invece squalificato a San Siro. E se anche Biraghi comunque sarà di ritorno dalla Nazionale, c’è da capire se Kayode potrà tornare in campo con la ripresa degli allenamenti, ma non pare semplice vederlo titolare sabato sera a Milano. Insomma, una marcia di avvicinamento non semplice: è vero che Pioli non avrà Giroud e Leao, ma dietro i problemi ci sono anche per Italiano.
9 GARE E POI IL MERCATO. Un discorso che si può allargare anche in chiave mercato. Theate, ex Bologna del Rennes, centrale mancino, è un profilo che piace sempre, così come l’idea Kiwior dell’Arsenal non è da sottovalutare. Numericamente però dovrebbe uscire qualcuno per trovare l’incastro giusto per le liste. Saranno in questo senso settimane importanti per Mina (preso per essere un giocatore importante, ma fin qui quasi mai a disposizione), ma anche per Milenkovic su cui è tornata la Roma. Per la fascia destra, invece, l’impressione è che molto dipenda dalla condizione di Dodo (ma anche di Kayode e Pierozzi) tra un mese: se ci saranno garanzie fisiche la Fiorentina potrebbe restare anche così, anche perché non sarebbe facile per le liste inserire un altro terzino. Discorsi da sosta di novembre, perché è ovvio che tutto passerà dalla riprova del campo. Nove partite in 35 giorni prima di chiudere il 2023, tra campionato, Conference e Coppa Italia. Tanto spazio per trovare conferme, nuove risorse o problemi da risolvere.

Di
Marco Pecorini