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Trentatré minuti in due mesi: la parabola di Maleh, da insostituibile a ultima scelta

Maleh

Le nuove gerarchie e il cambio modulo, così l’italo-marocchino si è ritrovato spesso fuori. Ora il bivio: provare a cambiare le cose o cercare spazio altrove

All’inizio era praticamente insostituibile. Quattro partite di fila da titolare tra campionato e, soprattutto, Conference, con quel playoff contro il Twente vissuto da protagonista sul campo per Youssef Maleh. Sette, invece, le gare dal 1′ nelle prime dieci stagionali dei viola. Poi, da metà settembre, il cambio drastico di prospettive. Qualche gara negativa in serie, subentri evidentemente non all’altezza. Così l’italo-marocchino si è ritrovato praticamente sempre in panchina (nel mezzo anche un piccolo acciacco fisico). Fuori in 11 partite nelle ultime 14, quando ha giocato solo 33 minuti in totale (anche Zurkowski ha giocato più minuti di lui). Numeri che parlano chiaro.

CAMBIO MODULO. Eppure la scorsa stagione Maleh aveva fatto intravedere caratteristiche interessanti, al primo anno di Serie A dopo che i dirigenti lo avevano ‘pescato’ dal Venezia per 800mila euro. Protagonista in Laguna della promozione in A dei neroverdi, 3 gol e 4 assist in viola lo scorso anno. Con la società che lo aveva difeso anche in sede di mercato di fronte al pressing di diverse pretendenti. Inserimenti, corsa, determinazione, mancino interessante. Quest’anno però la sua parabola è stata a dir poco discendente. Anche per il cambio di sistema di gioco, perchè con questa sorta di 4-2-3-1 Italiano ha preferito sempre uno tra Mandragora e Duncan da affiancare ad Amrabat. Questione soprattutto di caratteristiche, fisiche e tecniche. Ma in generale Maleh ha pagato anche il turnover via via un po’ più limitato del tecnico, insieme alla crescita fisica dello stesso Duncan nel suo ruolo.

VA A GIOCARE? Ora quindi che si fa? Provare a recuperare il posto perduto, o cercare più minutaggio altrove? Le pretendenti non mancano, per un classe ’98 che di qualità ne ha. Alla Fiorentina non sta giocando molto, ma è un calciatore su cui ho grandi aspettative e fiducia. Aspetteremo la sosta per tirare le somme e decidere come proseguire per il futuro, se proseguire con la Fiorentina o dimostrare il proprio valore altrove”, aveva detto il suo nuovo agente Giuffredi ad inizio novembre. Insomma, pensarlo lontano da Firenze a gennaio, magari in prestito, può essere più di un’idea. Anche perché nel nuovo sistema di gioco potrebbe trovare ancora poco spazio, per un giocatore che avrebbe invece bisogno di giocare con continuità per completare la propria maturazione.

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